GESTIONE SOTTO ACCUSA
VENEZIA Nel giorno in cui Luca Zaia, presidente della Regione,

Sabato 10 Aprile 2021
GESTIONE SOTTO ACCUSA VENEZIA Nel giorno in cui Luca Zaia, presidente della Regione,
GESTIONE SOTTO ACCUSA
VENEZIA Nel giorno in cui Luca Zaia, presidente della Regione, chiede più vaccini per il Veneto, il Pd tuona compatto sulla gestione veneziana dei punti dove farli. Dai consiglieri regionali e comunali parte la stoccata al Comune, spiegando che non si tratta però di un problema isolato alla sola realtà lagunare e, per questo, la richiesta è che si agisca presto e con chiarezza.
«Il Comune deve attivarsi per garantire maggiori punti vaccinali nella Città storica e non solo quello di piazzale Roma che non è facilmente accessibile a tutti - dichiara la capogruppo del Pd Monica Sambo -. È necessario individuare sedi ulteriori per la somministrazione dei vaccini». Un pensiero che i Democratici rivolge soprattutto alla fascia più debole, quella che fatica a muoversi: «Infatti la popolazione anziana non sempre rientra nelle categorie che hanno diritto alla somministrazione del vaccino a domicilio e lo spostamento a piazzale Roma da alcune zone di Venezia diventa per loro molto difficoltosa». Così emerge la proposta: «Si potrebbero estendere le campagne già utilizzate per le isole di somministrazione dei vaccini con il vaporetto, oppure individuando sedi comunali accessibili anche per le persone disabili o con ridotta mobilità. Inutile lamentarsi che una parte della popolazione non si vaccina se non garantiamo le condizioni perché le persone si possano vaccinare».
Rincarano la dose i consiglieri regionali Francesca Zottis e Jonatan Montanariello, i quali hanno preannunciato un'interrogazione alla giunta: «A Venezia esiste un problema oggettivo per le vaccinazioni degli anziani che non hanno alternative al recarsi a piazzale Roma o a Mestre. È necessario implementare il servizio a domicilio da parte di Usca e medici di base, oppure aumentare i luoghi per le somministrazioni. Non si può andare avanti così».
Da ultimo, Paolo Ticozzi, esponente del Pd comunale in Consiglio, chiede lumi sulle difficoltà di prenotazione per disabili e pazienti fragili: «Al di là che in questo momento non ci sono né posti né vaccini disponibili, abbiamo ricevuto varie segnalazioni: per i primi l'unica opzione sarebbe il PalaExpo di Marghera, aperto e subito chiuso; per i secondi invece la sola possibilità è recarsi a Chioggia». La richiesta del consigliere riguarda soprattutto la fascia più a rischio: «Sappiamo che le persone maggiormente vulnerabili hanno bisogno di risposte certe e in tempi brevi. A questo si aggiunge la difficoltà ad avere certezze sulle vaccinazioni verso i gravemente allergici ai quali dovrebbe essere somministrata la vaccinazione in luoghi protetti».
A chiedere aiuto è anche la figlia di una 84enne che vive a Borbiago di Mira: «Mia madre dovrà effettuare la vaccinazione a domicilio perché paziente non trasportabile. Dopo molte richieste per capire tra quanto verrà effettuata la vaccinazione, oggi l'Adi di Mirano mi ha risposto dicendomi che stanno vaccinando, a domicilio, la classe 1925 e tra l'altro solo la seconda dose perché non hanno vaccini né personale, ed informandomi che, molto probabilmente, mia madre verrà vaccinata tra mesi». Ma non basta: «Hanno invece convocato per la vaccinazione mio padre, sia per telefono che per lettera, ma lui è deceduto nel 2014 - conclude la figlia -. La gestione di tutto questo mi sconforta».
Tomaso Borzomì
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci