FUORI DAI GIOCHI
ROVIGO Non tutto il centrodestra festeggia per il risultato

Mercoledì 23 Settembre 2020
FUORI DAI GIOCHI
ROVIGO Non tutto il centrodestra festeggia per il risultato delle Regionali. C'è chi è amareggiato per essere rimasto fuori dal consiglio perché sperava di avere sufficienti preferenze e chi è risentito per il risultato ottenuto dal proprio partito. Scenario simile un po' in tutte le liste a sostegno di Luca Zaia. In Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega, la delusione è palpabile. Andrea Bimbatti, vicecoordinatore provinciale forzista, lunedì sera ha seguito l'andamento dello spoglio elettorale nella sede di via X Luglio insieme all'altro candidato Antonio Laruccia. Fino alle 23.30 ha sperato che ci fosse una sorta di colpo di coda, che la sua Forza Italia facesse un balzo in avanti.
«Abbiamo un dato in linea con il resto del Veneto - commenta Bimbatti il giorno dopo - non siamo andati così male considerando le difficoltà del partito. Faremo le dovute riflessioni, ma sono contento per avere tenuto anche in Polesine. Ovvio che adesso va aperto un periodo di riflessione sia a livello locale che provinciale, sarebbe ipocrita dire il contrario. Cosa serve? Secondo me, dobbiamo rafforzare la classe dirigente regionale. Abbiamo fatto due consiglieri, è un bel risultato e speriamo che attorno a loro si costruisca un tessuto elettorale anche nelle altre province. Adesso faremo un direttivo comunale e uno provinciale, ci confronteremo e analizzeremo il voto nei singoli comuni, dai quali possiamo trarre numerosi spunti. Alcuni partiti hanno pescato direttamente e indirettamente dal nostro elettorato, a mente serena nei prossimi giorni rifletteremo anche su questo».
Un po' arrabbiata Valeria Mantovan di FdI: 3.293 preferenze non bastano per andare a Venezia. «I voti alla sottoscritta sono andati molto bene, ne abbiamo presi tanti in un partito che a livello regionale ha fatto circa il 9%. La gente ha dimostrato di avere fiducia in me. Sono state elezioni strane, premiano persone che hanno preso meno. Tengo a dire che sono a disposizione per il territorio, nonostante non sia entrata in consiglio regionale. Il mio impegno per il Polesine continua».
Nemmeno nel Movimento 5 Stelle c'è soddisfazione. Trapela rancore anche verso chi del proprio partito è seduto in Parlamento. «Il risultato che queste Regionali hanno decretato con la riconferma di Zaia è andato oltre ogni aspettativa - spiega la candidata Elena Suman - onore al vincitore, come è giusto quando gli elettori gli riconoscono oltre il 76% dei consensi. Detto questo, come M5S polesano non possiamo che essere delusi del risultato, sicuramente inferiore alle aspettative considerando l'impegno profuso per portare all'attenzione dell'opinione pubblica diversi temi: dal lavoro all'ambiente, poi la sanità e il sociale. Abbiamo pagato lo scotto di un governatore uscente, la sua popolarità dilagante, ma anche una disaffezione nei confronti del Movimento, con cause diverse e tutte penalizzanti. L'essere al Governo non ci ha aiutato, anzi ha amplificato quelle che da molti attivisti e simpatizzanti sono state considerate incoerenze o promesse non mantenute. Siamo stati attaccati da più parti, anche in maniera scorretta e non abbiamo saputo coglierne l'essenza: la necessità di essere molto più presenti sui territori. Rimane tutto il lavoro fatto dal Movimento, che si prende giustamente il merito di aver portato a compimento quello che è stato denominato Ecobonus edile, una rivoluzione incredibile e concreta».
A.Luc.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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