FRENO ALLA MOVIDA
VENEZIA Controlli a tappeto a Venezia, Mestre, Marghera e in

Venerdì 23 Ottobre 2020
FRENO ALLA MOVIDA
VENEZIA Controlli a tappeto a Venezia, Mestre, Marghera e in tutti i centri importanti del territorio metropolitano. Sui locali, ma anche lungo le strade e le piazze, nei campi e nelle calli per vedere se la gente porta la mascherina e se i gestori dei pubblici esercizi nei luoghi della movida rispettano il dettato dell'ultimo Dpcm emanato dal premier Giuseppe Conte. Ma non ci saranno provvedimenti restrittivi come è accaduto in altre regioni e in altre città.
Così è stato deciso nel corso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto ieri pomeriggio in Prefettura alla presenza tra gli altri del sindaco Luigi Brugnaro. Una riunione operativa con tutte le forze dell'ordine e fare il punto sulla situazione Covid a livello territoriale.
PER ORA NON SI CHIUDE
«Non riteniamo - spiega il prefetto, Vittorio Zappalorto - che ricorrano i presupposti per misure come quelle di Lombardia Campania e anche di Genova, con la chiusura di piazze e quartieri. Ci sarà però un ulteriore potenziamento dei controlli e saranno chiusi i locali che non rispettano le norme, ma per il momento non si va oltre».
Per questo fine settimana, ma solo per questo, l'ordine è di controllare e di reprimere il meno possibile.
«C'è una mobilitazione generale di tutte le forze di polizia per i controlli - continua il prefetto - ma per questo fine settimana non ci saranno chiusure indiscriminate. Ci servirà per capire se il distanziamento c'è, se gli orari del Dpcm sono rispettati eccetera. Ma, che sia chiaro, se non ci saranno riscontri positivi, il prossimo fine settimana scatteranno provvedimenti restrittivi».
Durante la riunione del Cosp sono stati anche analizzati i dati provenienti dai controlli effettuati mercoledì e ieri dalla polizia locale di Venezia sul territorio comunale.
DISCIPLINA NEI BAR
«In questi due giorni - commenta il comandante generale, Marco Agostini - abbiamo notato il rispetto del decreto, con gli avventori seduti ai tavolini, l'uso corretto di mascherine e del distanziamento nonché il rispetto degli orari di chiusura. Adesso vedremo se venerdì e sabato ci sarà la conferma».
Nonostante i dati allarmanti che arrivano dalle strutture sanitarie, nei bar sembra che le regole siano fatte rispettare e che non ci siano assembramenti di persone, complice anche le nottate di nebbia di questi ultimi giorni, che certamente non incoraggiavano ad uscire per un drink o uno spritz.
Sono poi stati analizzati, anche con il sindaco, i diversi scenari in vista di un peggioramento della situazione. La parola d'ordine è infatti che non si scherza più, i dati che arrivano dalle Ulss sono troppo pesanti per non indurre esercenti, ma anche la gente della strada al rispetto delle minime prescrizioni per mantenere la salute propria e quella dei familiari.
IL BILANCIO DI GIORNATA
Il comitato è arrivato nel giorno peggiore di sempre per il Veneziano da quando, all'1.30 del 22 febbraio, c'è stato il primo tampone positivo restituito dal laboratorio di Genomica dell'ospedale Civile di Venezia.
L'incremento giornaliero di 244 nuovi contagi avvenuto tra le 17 di mercoledì e la stessa ora di ieri, è lo scalino più alto mai registrato: cento casi in più rispetto a quanto fatto segnare dal record precedente, i 141 nuovi positivi giornalieri di sabato 10 ottobre. È vero che il numero dei tamponi è aumentato in maniera esponenziale nell'Ulss 3 (oltre 41 nei primi venti giorni di ottobre contro i 12mila di marzo, ad esempio) ma la situazione è pesante. In totale il Veneziano ha superato i 6mila casi (6.225) con 2.145 persone attualmente positive al virus.
Ad aumentare anche il numero dei ricoverati, arrivati a 137 (+1) e 13 dei quali nei reparti di Terapia intensiva (+2 rispetto al report di mercoledì). Ha ripreso a crescere anche la curva dei decessi: ieri ci sono stati altri due morti in un qualche modo collegate al coronavirus, che portano il numero complessivo delle croci a 351.
In rialzo continuo anche le persone in isolamento, salite a 3.235. Di queste 1.236 sono ancora positive al virus, ma solo 50 hanno sintomi. Il resto degli isolamenti si divide tra contatti (1.702) e viaggiatori, 161.
Michele Fullin
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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