Francesco Grillo
Due anni ci vollero a Goethe per compiere un famoso viaggio

Lunedì 17 Maggio 2021
Francesco Grillo
Due anni ci vollero a Goethe per compiere un famoso viaggio in Italia e distillarne le immagini in quello che sarebbe diventato il romanzo nel quale trovarono il proprio mito generazioni di intellettuali. All'inizio dell'Ottocento i letterati europei si abituarono all'idea che viaggiare a Roma, Napoli, Firenze, Venezia fosse un'esperienza di formazione indispensabile e da quell'avanguardia nasce il turismo moderno che ha sempre avuto l'Italia al suo centro. Proprio quell'idea di essere il punto di arrivo di qualsiasi strada, deve essersi, però, trasformata nel tempo nell'illusione di poter considerare la grande bellezza una rendita che nessuno ci avrebbe mai potuto togliere. I numeri dicono, invece, che anche sul turismo l'Italia ha perso progressivamente centralità e che è rimasta ai margini di grandi innovazioni tecnologiche e imprenditoriali che hanno consentito ad altri Paesi di scavalcarci. Con la pandemia, il declino si è trasformato in un tracollo verticale al quale abbiamo risposto con casse integrazioni, ristori, pass vaccinali ed un Piano di Rilancio e Resilienza (Pnrr) che al turismo dedica 6,7 miliardi di euro e qualche buona idea. E, tuttavia, manca ancora la strategia per trasformare la crisi peggiore nella possibilità di ristrutturare un settore industriale al quale è legata la più immediata opportunità di crescita dell'Italia e, in particolar modo, del Mezzogiorno.
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