Francesco Grillo
Dov'è la conoscenza che abbiamo perso nell'informazione?

Lunedì 26 Ottobre 2020
Francesco Grillo
Dov'è la conoscenza che abbiamo perso nell'informazione? Dov'è la saggezza che abbiamo perso nella conoscenza? Fu Thomas Stearns Eliot, cento anni fa e grazie all'intuizione di cui si nutrivano i grandi poeti, a fornire la spiegazione più sbalorditivamente esatta del paradosso che l'Italia e l'Occidente sta vivendo in questi mesi di epidemia fuori controllo: non necessariamente un aumento di informazioni incrementa la nostra conoscenza; e non è inevitabile che maggiore conoscenza si traduca nella saggezza che occorre per governare società complesse.
Nel mondo dei big data, il fallimento che consegneremo alla Storia è che mentre la quantità di informazioni che riguardano tutti raddoppiano ogni diciotto mesi, siamo dopo otto mesi dall'inizio della PANDEMIA senza neppure uno straccio di banca dati, sia livello italiano che europeo, che permetterebbe ad un politico o ad uno studioso di capire come risolvere città per città l'equazione difficile che il VIRUS ci impone. Lo scandalo è che, in un contesto nel quale la privacy fu, da tempo, sacrificata sull'altare di onnipotenti monopoli digitali, abbiamo rinunciato per difenderne il simulacro, alla più potente arma che avevamo a disposizione per combattere il nemico che sta vincendo. E sembra, a volte, impotente la stessa scienza delle università europee frammentata com'è in micro specializzazioni sempre più irrilevanti di fronte ad una complessità (...)
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