«Fondi, a Treviso il 30% in meno»

Sabato 30 Maggio 2020
GLI AIUTI
TREVISO Arriva in anticipo il primo acconto del fondo del governo ai Comuni. Ma a Treviso solo 1,2 milioni di euro, contro i 2,1 di Vicenza. All'appello manca il 30% del fondo. «Colpa delle tasse dirette come la Tari - spiega il sindaco Mario Conte - ma ho avuto assicurazione che con la seconda tranche la differenza sarà integrata». Le prime risorse sono arrivate ieri: con il decreto del 19 maggio lo Stato assicura quelle necessarie all'espletamento delle funzioni fondamentali degli enti locali. Questa liquidità potrà garantire i servizi essenziali e far fronte anche alle nuove domande di supporto sociale emerse a causa del coronavirus. Complessivamente alla Marca sono stati riconosciuti al momento 8 milioni di euro: ecco la prima liquidità accreditata da Roma per la fase post Covid-19.
L'ALLARME
Il campanello d'allarme però è suonato sui fondi per il Comune di Treviso: solo 1,2 milioni di euro contro il doppio destinato a Vicenza. «Avevamo già fatto notare in sede Anci che alcuni Comuni, tipo il nostro, nei quali tasse come i rifiuti vengono pagate direttamente all'ente gestore, rischiavano di essere penalizzati per un errato calcolo - sottolinea Conte - ieri ho subito chiamato per accertarmi che il computo rientri nella seconda tranche. E mi hanno assicurato che così sarà». Conte si è particolarmente battuto per l'invio in tempi rapidi di questi fondi. «È il primo acconto dei soldi che lo Stato ha destinato alle amministrazioni comunali. Un primo passo importante che, pur se insufficiente, ci dà speranza. Noi sindaci siamo in sofferenza: in ritardo e in modo rallentato, ma finalmente da Roma arriva liquidità. Nel nostro Comune le perdite ad oggi quantificate vanno dai 10 ai 12 milioni. Motivo per cui 1,2 milioni non è una cifra risolutiva».
I CALCOLI
Soprattutto se i calcoli sono fatti escludendo alcune tasse dirette pagate dai trevigiani. «Non può essere così, è una discussione che dobbiamo portare nel tavolo dell'Anci. Avevamo già fatto un'osservazione, che al momento non è stata recepita - ripete Conte - Questo primo acconto è stato dato sulla base delle entrate tributarie e Treviso ha una caratteristica particolare: alcune tasse, ad esempio la Tari, non viene pagata al Comune ma direttamente all'ente gestore. Ecco che quella tassa pagata in via diretta non è rientrata nel conteggio delle entrate tributarie. Un conto un po' cervellotico che in questo momento ci vede penalizzati di alcuni fondi. Ma ho avuto garanzie che nella seconda fase questa differenza ci verrà riconosciuta».
LE CIFRE
In Veneto arriveranno 83.4 milioni di euro complessivi: circa 70 milioni ai Comuni (11 a quelli vicentini, 14.8 a quelli della provincia di Verona, 18.2 a quelli della provincia di Venezia, 8 milioni quelli della provincia di Treviso, 3.3 a quelli della provincia di Rovigo, 11.2 a quelli della provincia di Padova e 3.3 a quelli della provincia di Belluno) e 13.4 milioni alle Province (2.2 milioni a Venezia, 2.2 alla Provincia di Vicenza, quasi 2.2 a Treviso, 0,6 milioni a Rovigo, 2.6 a Padova, oltre 1 milione a Belluno, 2.5 a Verona). «Il governo ha raccolto il grido di dolore dei sindaci - sottolinea il sottosegretario all'Interno, Achille Variati - e lo ha fatto in tempi rapidissimi: dieci giorni dalla pubblicazione del decreto Rilancio, come avevamo promesso. Un segnale tangibile di efficienza e soprattutto di rispetto verso le esigenze dei territori. La seconda buona notizia è che il restante 70% arriverà tra poco più di un mese, a inizio luglio. Chiudo con una terza buona notizia - conclude Variati - due giorni fa al termine del confronto con la rappresentanza dei sindaci, il presidente del consiglio ha ribadito l'impegno a inserire in prossimi decreti altre risorse per gli enti locali per circa 3 miliardi: si tratta di un raddoppio del le cifre stanziate a maggio». Ora intanto si attende il ricalcolo sul fondo trevigiano, come annunciato da Ca' Sugana. Oltre alla seconda tranche completa, l'amministrazione attende altri 330 mila euro circa, ossia il 30% erroneamente decurtato dal primo stralcio.
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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