FOLLA ALLA ROCCA
NOALE A Noale folclore solo velatamente preoccupato. Detto altrimenti:

Lunedì 7 Gennaio 2019
FOLLA ALLA ROCCA
NOALE A Noale folclore solo velatamente preoccupato. Detto altrimenti: consapevolezza del problema ambientale sì, ma senza rinunciare alla tradizione popolare. E non potrebbe essere altrimenti: la folla sotto la Rocca dei Tempesta si raduna per benedire la Pirola Parola, che indubbiamente premia con un pieno successo gli sforzi della Pro Loco nel confermare una delle Meraviglie d'Italia, etichetta riservata solo agli eventi più belli dello Stivale. Nessuno dei presenti immagina un'Epifania senza la pira, roba da 1100 fascine accatastate, anche se qualcuno, pur favorevole, ieri pomeriggio ha prudentemente preferito tenere a casa i bambini.
PAPA' PREOCCUPATI
«L'aria è malsana e lo senti - commenta un papà - non sarà un giorno grigio in piú a salvare i polmoni dei nostri figli, ma meglio evitare». «Forse va riconsiderata la formula - gli fa eco un altro - magari con una regia regionale che salvi i grandi roghi legati alla tradizione come questo, stringendo il cerchio sugli altri». E' la considerazione-tipo di una domenica che, a ciel sereno, aumenta ancor più i timori di mal d'aria. Si sentiva già ieri mattina, dopo i panevin della vigilia, si sentirà ancor più oggi dopo quelli della Befana. «Ma non date la colpa alle grandi piroe - sbotta un anziano del paese - i problemi sono quelle piccole, le più numerose, senza alcun controllo». Ne elenca due, fatte da privati, in zona, poi aggiunge: «Ma non dire quali». «Piccole - specifica - così da essere più economiche e chissà quali acceleranti usano per far andar alte le fiamme». «Una forma di controllo va fatta - commenta una ragazza - ma non si possono cancellare le tradizioni: la giusta via sarebbe proibire i tanti piccoli falò che non sappiamo come vengono alimentati e mantenere quei 3 o 4 grandi tradizionali appuntamenti, controllati, certificati, di qualità». «Invece oggi - aggiunge polemico il fidanzato - i comuni fanno regolamenti contro l'accensione dei falò per tutto l'inverno e poi li sospendono il 5 e 6 gennaio, così chiunque può accendere qualsiasi cosa. Per forza poi le polveri schizzano alle stelle».
IL MONITO DELLA SINDACA
La palla, dunque, a chi decide. Il sindaco Patrizia Andreotti, presente alla festa, si gode lo spettacolo e taglia corto: «La trovo una polemica fine a se stessa, è chiaro che incide di più il comportamento quotidiano che dura qualche mese rispetto alla tradizione di un giorno soltanto». E gli organizzatori? Il presidente della Pro Loco Enrico Scotton sbuffa più della pirola. «Carbone della Befana a chi fa di tutto per mettere in difficoltà chi, come le Pro Loco cerca in tutti i modi di mantenere in vita le tradizioni. Ogni volta torna la polemica dell'inquinamento e quest'anno, per non farci mancare nulla, addirittura sulla sicurezza: le manifestazioni si fanno con il buon senso (e la Pro Loco di Noale anche con circa 150 volontari, squadre antincendio comprese, ndr). Noi ci siamo organizzati. Oggi il problema è semmai la sovrapposizione di norme, regole e carte varie che pesano sulle nostre associazioni. Giustamente va tutelato il benessere del corpo, ma serve anche quello dell'anima: questi sono momenti di aggregazione per sorridere e passare qualche ora in compagnia. Puntare il dito contro questi appuntamenti rischia anche di portare all'esasperazione la gente e se la società si priva anche di questi momenti diventa una vita assai triste per tutti». Scotton sa bene che ogni polemica infondata rode al fianco l'entusiasmo. Non ci vuole in un 2019 in cui la Pro Loco noalese festeggerà il 40esimo di attività. L'obiettivo è, semmai, arruolare qualche nuovo volontario per aiutare il gruppo storico' a tenere in vita i tanti appuntamenti che scandiscono l'anno noalese. Senza inquinare l'ambiente ma soprattutto l'impegno di associazioni, borghi, volontari.
Filippo De Gaspari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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