Fiumi di fango e detriti città e passi sott'acqua

Mercoledì 12 Agosto 2020
L'EMERGENZA
BELLUNO Un violentissimo temporale. Strade allagate, scantinati diventati piscine, un mare di acqua e fango ha invaso la città poco dopo le 20 di ieri. A poco più di dodici ore di distanza la provincia di Belluno si è trovata a fare i conti con una seconda emergenza. La prima nel cuore della notte, tra lunedì e martedì, in quota. Quando due passi Dolomitici, il Giau e il Valparola, sono stati trasformati in corsi d'acqua e colate di detriti. Una situazione di instabilità tale da imporre la chiusura.
NEL CAPOLUOGO
Ieri sera invece, con la seconda ondata, è toccato al capoluogo su cui si è riversata un'enorme massa d'acqua in un lasso di tempo estremamente limitato, fare i conti con il maltempo. Una bomba d'acqua come viene ormai comunemente definito un evento così intenso. Ad essere colpita sprattutto la città con i vigili del fuoco costretti ad intervenire a ripetizione. A fine serata erano più di venti gli interventi in coda. Danni anche a Feltre e Pedavena. Allagata anche la statale 50 proprio a causa dell'enorme massa d'acqua precipitata in un tempo così limitato.
ALLE 20
L'emergenza è cominciata pochi minuti prima delle 20 a Belluno, epicentro del violentissimo fortunale. Da Mussoi a Cavarzano, da via Sopracorda a via Brigata Marche. Vigli del fuoco costretti ad intervenire anche sulla strada statale 50 del Grappa e di Passo Rolle, nel Ponte degli Alpini, in via San Francesco dove sono precipitati dei detriti franosi, in via Tillman, in via Feltre, via Agordo, via Favero, via Sala, via Gobetti. Una ventina in totale gli interventi dei vigili del fuoco costretti a chiamare anche i rinforzi dai volontari dell'Alpago. A finire sott'acqua soprattutto garage e scantinati. Ma anche diverse strade sono state bloccate dall'ingente quantità di rifiuti precipitati in carreggiata. Se la situazione più complicata è stata registrata in città i disagi comunque non sono mancati neppure nel Feltrino. In via Croce d'Aune, a Pedavena e in via Madonnetta a Feltre ci sono stati i danni più rilevanti. In campo i volontari permanenti del distaccamento di Belluno e i loro colleghi dell'Alpago.
NELLA NOTTE
Nella notte ad essere interessati dal maltempo erano stati invece due passi Dolomitici per i quali si è resa necessaria la chiusura temporanea. Sia il Giau sia il Valparola sono stati poi riaperti prima che arrivassero i turisti. «Questa volta è andata bene - ha spiegato il direttore generale di Veneto Strade, Silvano Vernizi - è stata una corsa contro il tempo ma ormai ogni fenomeno intenso siamo a questo livello e ci sono delle frane». Veneto strade il prossimo 31 agosto ha messo a punto una tavola rotonda con geologi di grande esperienza. Proprio con l'obiettivo di capire come sia possibile intervenire per tutelare l'incolumità di chi transita lungo le strade di competenza. «Ci auguriamo in quella sede - prosegue Vernizi - di avere qualche indicazione precisa su come poter intervenire perché ormai ad ogni frana ci troviamo allo stesso livello».
SCAMBIO DI CORRENTI
«Basta uno scambio di correnti - ha spiegato l'assessore Regionale Bottacin - e la situazione si complica in fretta. I fenomeni sono sempre più intensi e l'unico modo per intervenire è garantendo i paravalanghe e i paramassi ma la sicurezza al cento per cento è impossibile da garantire ovunque. È una corsa contro il tempo prima o poi arriveremo ovunque».
AZ
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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