«Fake news e altri raggiri: intensificati i controlli»

Venerdì 28 Febbraio 2020
«Fake news e altri raggiri: intensificati i controlli»
LO SCIACALLAGGIO
BELLUNO L'ennesimo caso ieri: due donne che giravano nelle abitazioni dei bellunesi dicendo che erano incaricate di fare tamponi. Ovviamente era un'altra truffa di aspiranti ladre che cercano di introdursi nelle case, approfittandosi della psicosi coranavirus. Sempre facendo breccia sulla paura in questi giorni sono state messe in circolazione diverse bufale, cosiddette fake news con fantomatici casi di paziente zero bellunese. Su tutto questo la Prefettura mantiene altissima la guardia e sono stati intensificati i controlli.
VERIFICARE LE FONTI
«L'aiuto che chiedo ai giornalisti, ma a tutti i cittadini, - afferma il prefetto Adriana Cogode - è quello di verificare sempre con i dati certi: gli unici che possono darli sono l'istituto superiore di sanità e il numero verde della Regione. Non ci sono altre fonti». «La grossa truffa sono le fake news - sottolinea il prefetto -: perché lì purtroppo la gente può cascare ed essere orientata a fare delle scelte, anche economiche, che non hanno ragione d'essere. È una truffa più sofisticata, ma che si può ingenerare ora». «Abbiamo attivato - prosegue il prefetto Cogode - anche la polizia postale affinché tenga sotto controllo la situazione. Così come le forze di polizia sono allertati sul controllo del territorio che viene intensificato ultimamente. La Prefettura, nell'ambito della riunione di coordinamento delle forze di polizia, ha sensibilizzato e intensificato le misure di vigilanza e controllo: sia per prevenire truffe dirette che indirette, tramite i sistemi di comunicazione». Altro problema sono le truffe sui prodotti commerciali: gel o mascherine. Anche su questo si stanno facendo controlli.
IL CASO
I carabinieri hanno ricevuto proprio ieri la segnalazione di due donne che girovagavamo per le case nella zona di Mel, comune di Borgo Valbelluna, dicendo di essere state incaricate di fare dei tamponi. Nessuno ci cascato, ma, nonostante il pronto intervento della locale pattuglia le donne non sono state rintracciate. La persona che ha chiamato il 112 non ha saputo fornire indicazioni sulle donne né sui mezzi su cui sarebbero arrivate se non il particolare che una indossava in giubbotto rosso.
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