Faggioli: Alla Sest abbiamo dovuto aumentare l'organico

Martedì 26 Gennaio 2021
Faggioli: Alla Sest abbiamo dovuto aumentare l'organico
L'INTERVISTA
Michele Faggioli, amministratore unico Sest spa di Limana del gruppo Lu-Ve, parliamo del 2020: che impatto ha avuto l'emergenza sanitaria sullo stabilimento bellunese?
«Devo ammettere che, nonostante il covid, l'organico produttivo è aumentato di 8 dipendenti su un totale di 270. Inoltre, stiamo inserendo altre 16 nuove persone, di cui 13 in produzione e 3 in uffici e servizi vari».
La Sest spa è un'azienda leader in Europa nella produzione di evaporatori e condensatori per banchi frigoriferi. Il vostro settore non ha risentito della crisi?
«Rispetto ad altri, il metalmeccanico e in particolare la refrigerazione hanno sofferto di meno. Nei primi due mesi dell'anno siamo partiti così bene che abbiamo assunto 10 persone, confermate a fine 2020, poi c'è stato il lockdown di marzo con le aziende estere che ci chiedevano di non interrompere la catena di fornitura».
Ci siete riusciti?
«Abbiamo ripreso lentamente, prima al 20 poi al 30%, per arrivare al 100% solo a fine estate. A Limana abbiamo sofferto di più perché è lo stabilimento in cui è stato concentrato il settore Horeca (Hotellerie-Restaurant-Catering) che è quello che ha risentito maggiormente nel campo della refrigerazione».
Cos'è avvenuto, in concreto, nel periodo post lockdown?
«Il mercato purtroppo era estremamente incerto: si lavorava passando dalla cassa integrazione per covid a straordinari improvvisi perché magari arrivavano commesse tutte insieme, poi di nuovo cassa integrazione. È stato molto elastico, così fino a ottobre».
Immagino che alcuni dipendenti abbiano lavorato da casa. «Siamo stati veloci ad attivare lo smart-working per quelli che potevano usufruirne. Addirittura, siamo arrivati ad avere il 70% del personale (che aveva la possibilità di attuarlo) a casa e a ruotarlo per garantire gli spazi negli uffici. Anche per questo motivo abbiamo avuto pochi contagi».
Quanti?
«Una ventina, al massimo, in tutto l'anno. Abbiamo avuto contagi davvero ridotti alla Sest spa e un assenteismo per covid molto contenuto. Significa che l'attenzione e la responsabilità dei nostri collaboratori sono state alte dentro e fuori l'azienda».
Quindi il 2020, per lo stabilimento di Limana, si è chiuso in positivo?
«Pur avendo fatturato qualche punto percentuale in meno, devo dire che è stato un anno positivo. Negli ultimi mesi il lavoro è ripartito alla grande e il 2021 è partito alla stessa maniera».
La sede amministrativa e produttiva della Sest spa è a Limana, però voi avete altri 3 stabilimenti in Cina, Polonia e Russia. Come vi siete comportati a livello mondiale?
«Come gruppo abbiamo confermato il fatturato del 2019. Alcune cose sono andate molto bene, altre hanno accusato di più gli effetti della pandemia. Dipende dal settore in cui era specializzato quel determinato stabilimento. Noi siamo stati in grado di poter trasferire le produzioni da e per l'estero».
In che senso? Mi faccia capire.
«Prima dall'Italia all'estero. Quando qui eravamo chiusi siamo riusciti a trasferirle fuori dai confini nazionali dove invece erano aperti e quindi a garantire le forniture ai nostri clienti. E poi è accaduto il contrario. Quando alcuni altri Stati sono andati in lockdown abbiamo trasferito alcune produzioni in Italia sempre per dar continuità alla filiera. A livello mondiale abbiamo registrato una piccola crescita rispetto al 2019».
Prospettive
«Siamo fiduciosi. La situazione è comunque incerta e la visibilità ridotta. L'economia fa ancora fatica a decifrare gli sviluppi a breve termine però speriamo che continui così».
DP
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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