ELISOCCORSO
BELLUNO La morte del cacciatore stroncato da infarto all'alba di

Martedì 15 Ottobre 2019
ELISOCCORSO
BELLUNO La morte del cacciatore stroncato da infarto all'alba di domenica, ha riacceso i riflettori sul volo notturno. L'elicottero del Suem, infatti, non può alzarsi prima delle 8. L'intervento è stato fatto alle 6.45 dal Pelikan2 di Bressanone, arrivato comunque un'ora dopo l'allarme lanciato dal figlio. «Un'ora può salvare la vita», tuonano da più parti, denunciando il ritardo con cui Regione Veneto e Usl 1 si starebbero muovendo. In prima fila il deputato di Fratelli d'Italia, Luca De Carlo, al quale si associa trasversalmente il collega del Pd, Roger De Menech.
«Nel 1998 - dice De Carlo - venne avviata la sperimentazione, ma sono passi vent'anni e siamo ancora fermi».
Pronta la replica dell'Usl e della Regione: il bando per l'appalto dell'Elisoccorso scade proprio oggi. Ma i tempi di attivazione del servizio non saranno immediati.
CAPITOLATO COMPLESSO
«L'assegnazione dell'incarico - spiega il direttore generale dell'Usl 1, Adriano Rasi Caldogno - avverrà all'inizio del 2020. Ma giova ricordare che è stata inserita nel capitolato una sezione specifica che disciplina le modalità di elisoccorso notturno: una volta siglato il contratto l'appaltatore dovrà attivare il servizio entro sei mesi, mentre per l'inizio del volo notturno saranno necessari altri 120 giorni, utili per addestrare il personale».
Insomma, i tempi sembrano essere ancora impegnativi. «L'attivazione del volo notturno richiede una complessa organizzazione - spiega il dirigente - che riguarda sia aspetti strutturali, quali la realizzazione delle piazzole, sia tecnico-amministrativi, quali il contratto con l'appaltatore del servizio. A tal proposito, il contratto di appalto con la ditta Babcock Italia di Colico (Lc) è scaduto lo scorso 31 dicembre 2018 e il servizio è ora in fase di proroga tecnica fino a nuova assegnazione. La procedura è quindi stata avviata, ma il procedimento amministrativo è particolarmente complesso, trattandosi di una gara d'appalto di notevole importo e di alta complessità tecnica».
SIAMO RIMASTI INDIETRO
Non ci sta il deputato De Carlo che chiede come sia possibile essere rimasti dietro a Piemonte, Lombardia, Trentino Aldo Adige, Emilia Romagna, Toscana e persino Sicilia e Sardegna e tra un po' anche del Friuli Venezia Giulia.
«Abbiamo continuato a procrastinare la cosa - afferma - mettendo al primo posto i costi. Finora ci siamo persi in battaglie per difendere un sanità che è stata comunque smantellata, dimenticando di tenere alta l'attenzione su questo servizio. Mi chiedo quanti dei sindaci bellunesi sappiano quante e in quali ore possa volare l'elicottero del Suem, credo davvero pochi». De Carlo chiama dunque i colleghi alla responsabilità di una lotta che dovrebbe portare tutti in piazza. «Ormai abbiamo rinunciato a tutto in cambio di niente - prosegue -. Allo svuotamento dei servizi sanitari non è corrisposto un potenziamento dell'urgenza ed emergenza medica. Qui si continua a perseguire la logica privatistica (rapida) quando si parla di risparmi e quella statalista (lenta) quando si tratta di erogare servizi».
AVANZANO LE PRIVATIZZAZIONI
Rincara la dose De Menech: «Sono passati 400 giorni dall'annuncio di attivazione del volo notturno e ancora non si è visto nulla. Nel frattempo gli ospedali vengono privatizzati e le liste di attesa si allungano. Spero che non venga messa in discussione la centralità di Belluno nella gestione delle emergenze con l'elicottero per non disperdere un patrimonio che ci ha visto all'avanguardia in Italia ancora molti anni fa».
Lauredana Marsiglia
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