Elisa morta nell'incidente in Spagna Fedriga scrive ai diplomatici italiani

Mercoledì 27 Marzo 2019
Elisa morta nell'incidente in Spagna Fedriga scrive ai diplomatici italiani
LA VICENDA
UDINE Il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga scriverà, oltre che al Governo italiano, anche «alle nostre rappresentanze diplomatiche perché si facciano portavoce del nostro malcontento per questo agire dilatorio di un Paese che fa parte dell'Unione europea. Chiediamo anche noi non vendetta ma rispetto di vite spezzate e distrutte ed è un rispetto doveroso». C'è desiderio di verità e giustizia per la 25enne di Venzone Elisa Valent che esattamente tre anni fa (era il 20 marzo 2016) ha perso la vita in Spagna, nei pressi di Freginals, a causa di un incidente stradale in cui è rimasto coinvolto il pullman su cui viaggiava assieme ad altre studentesse italiane. Ieri il Consiglio regionale ha accolto all'unanimità una mozione trasversale primo firmatario Mauro Bordin (Lega) che ha fatto propria una iniziativa dell'assessore Barbara Zilli per chiedere al presidente della Regione di farsi parte attiva con il Governo italiano per sollecitare quello spagnolo a garantire il corretto svolgimento dell'iter giudiziario nella ricerca dell'irrinunciabile verità sulle cause dell'incidente. Hanno voluto essere presenti anche i genitori della giovane friulana: Anna ed Eligio sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, dal governatore Fedriga, dall'assessore Zilli e dai capigruppo. La volontà è quella di tenere alta l'attenzione su quanto accaduto «perché se non c'è un processo, pensiamo che la colpa sia stata di Elisa che ha scelto di salire su quella corriera. Invece dobbiamo poter dire che le nostre figlie sono morte per colpa di qualcuno, non per colpa loro. Non chiediamo vendetta, non chiediamo soldi, ma chiediamo un processo che metta fine a questa straziante vicenda». Secondo Zanin «la Regione deve intervenire affinché ci sia un'assunzione di responsabilità a questo epilogo drammatico. Dopo tre anni, i genitori di Elisa devono poter chiudere il cerchio e avere pace». In Aula, a prendere la parola è stata anche l'assessore Zilli molto vicina alla famiglia di Elisa Valent - per rendere noto lo stato attuale del procedimento penale della vicenda, «sulla quale l'attenzione della Farnesina è molto alta. È di ieri (lunedì, ndr) la notizia che, in seguito all'istanza di fine gennaio scorso delle famiglie per accelerare l'iter processuale, è seguita una azione del procuratore intesa a sollecitare l'acquisizione delle ulteriori prove: è del 20 marzo il deposito di una perizia». Al contempo, è proseguita l'azione dell'Italia sulle autorità spagnole: il 5 marzo il console generale d'Italia a Barcellona ha incontrato il procuratore capo di Tarragona per sensibilizzarlo sul processo, al pari l'ambasciatore d'Italia a Madrid ha incontrato il procuratore a capo dell'unità specializzata in sicurezza stradale introdotta in Spagna proprio in seguito a questo incidente, affermando le aspettative italiane di un rapido svolgimento del processo. Sembra che la fase successiva all'acquisizione degli atti sia imminente. «È inaccettabile che i genitori di queste vittime non possano darsi pace conclude Zilli - una giustizia ritardata è una giustizia negata».
E.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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