Ecco perché l'infezione si è diffusa al Nord Italia

Lunedì 24 Febbraio 2020
Barbara Gallavotti
In molte delle mappe che rappresentano la diffusione del nuovocoronavirus è disegnato un cerchio rosso sui Paesi dove l'infezione si è manifestata: è tanto più grande quante più sono le persone colpite. È un mezzo visivo efficace e spietato. Nelle ultime ore abbiamo osservato la nostra macchia rossa allargarsi inesorabilmente. Certo siamo lontanissimi dalla enorme chiazza che si trova sulla Cina, dove si contano decine di migliaia di casi, o sulla Corea del Sud, con molte centinaia di casi. Siamo sostanzialmente alla pari con il Giappone, che al momento in cui scrivo conta 135 casi (escludendo però gli oltre 600 che si sono verificati sulla nave Diamond Princess). Ma in questa non invidiabile classifica l'Italia oggi si colloca molto in alto, prima fra le nazioni occidentali. E allora è inevitabile chiedersi: perché proprio noi? Difficile dirlo, porci la domanda però è fondamentale per imparare anche dai nostri errori. Sicuramente nella gestione (governativa e non) di questa epidemia ne sono stati commessi, e ne faremo ancora (speriamo pochi). In mancanza di vaccini o farmaci che ci consentirebbero di affrontare il nuovo agente infettivo (...)
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