Ecco l'organizzazione all'interno dei tre ospedali di Belluno, Feltre ed Agordo

Mercoledì 1 Aprile 2020
Ecco l'organizzazione all'interno dei tre ospedali di Belluno, Feltre ed Agordo fin qui interessati dal contagio, riletta dalla Cgil Fp.
«Sono state individuate delle aree che i nostri operatori chiamano pre-covid e in aree covid, le prime con pazienti sospetti (quindi generalmente sintomatici), in attesa di esito del tampone, e le seconde con pazienti positivi. Nei 3 ospedali c'è un'area di degenza a bassa intensità, individuate rispettivamente nel 3° e 4° piano del blocco medico a Belluno, nell'area della ex-lungodegenza e ospedale di comunità ad Agordo e nel 4° piano a Feltre (lungodegenza pre-covid e pneumologia covid). L'accesso alle aree covid e al resto dell'ospedale è diviso da percorsi dedicati, in maniera di separare da subito i pazienti dubbi. E poi naturalmente la Terapia Intensiva nella Rianimazione di Belluno, dove sono tutti positivi. La rianimazione supplementare è allestita nel blocco operatorio. La rianimazione di Feltre per ora è non-covid. In queste aree ci sono la zona detta sporca, dove i lavoratori passano bardati di tutone, visiera, maschera FFP2, calzari e doppi guanti, in entrata e in uscita dalle stanze dei pazienti positivi, e una zona detta pulita dove si passa vestiti normalmente. Tra le due zone, c'è la stanza della vestizione e svestizione, che sono entrambe operazioni molto delicate. La vestizione infatti va effettuata con attenzione per non rompere gli indumenti e indossarli nel modo adeguato, la svestizione con ancor più attenzione, rivoltando ogni indumento per non contaminarsi. Tutti questi percorsi sono filtrati a monte nelle tende esterne agli ospedali, dove si decide il percorso del paziente, che va in una direzione diversa se sintomatico. Le sale operatorie di Belluno sono diventate un polmone di espansione della terapia intensiva, con la possibilità di accogliere ulteriori 10 posti di T.I. La sala chirurgica dedicata agli interventi indifferibili, che non riguardano il contagio da virus, è quella della Ostetricia, dove si operano pazienti di ortopedia, chirurgia generale e altro. Sono tre sale, di cui due dedicate a questi interventi, mentre una terza viene dedicata alle gestanti affette da covid, per il parto in una sala separata dalle altre partorienti. I lavoratori del gruppo operatorio vivono con disagio questa nuova collocazione, perché le sale sono più piccole e soprattutto perché si passa dentro a un reparto che, solitamente, non ha niente a che fare con l'essere malati, ma è il posto più gioioso di tutto l'ospedale, dove un nuovo essere umano viene alla luce. Ci si chiede perché gli interventi di chirurgia non-covid non possano essere concentrati sulla chirurgia di Feltre».
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