È stato fermato mentre cercava di imbarcarsi verso la Francia da Dover, porto

Domenica 17 Settembre 2017
È stato fermato mentre cercava di imbarcarsi verso la Francia da Dover, porto del sud dell'Inghilterra da dove partono i traghetti per il continente, il diciottenne che le autorità britanniche hanno individuato come probabile attentatore di Parsons Green. Sarebbe stato lui, venerdì mattina, a far esplodere un ordigno rudimentale su un treno della metropolitana, ferendo ventinove persone in maniera non grave. Un arresto «significativo», secondo il ministro dell'Interno Amber Rudd, che ha però confermato che il livello di allerta nel paese rimarrà ancora «critico», a significare che il rischio di un attacco terroristico è giudicato imminente nonostante l'arresto.
Al termine della seconda riunione del comitato di emergenza Cobra in due giorni, la Rudd ha sottolineato che è «veramente troppo presto» per dire se le persone che hanno organizzato l'attacco fossero note alle autorità come sostenuto in un tweet dal presidente statunitense Donald Trump. «L'operazione è ancora in corso», ha osservato. La polizia mantiene «la mente aperta» di fronte alla possibilità che possa esserci più di un responsabile.
Nella giornata di ieri i militari armati hanno perquisito un'abitazione di Sunbury, in Surrey, chiedendo ai vicini di casa di lasciare immediatamente le loro case. Per alcuni sarà necessario passare la notte in albergo. Secondo quanto riferito dalla stampa scandalistica, la casa appartiene a due anziani coniugi che negli anni hanno avuto in affidamento centinaia di bambini, ben 268, e che per questo sono stati insigniti di una delle più alte onorificenze da Elisabetta II, diventando MBE, Membri dell'Impero Britannico nel 2009.
Penelope e Ronald Jones, di 71 e 88 anni, avrebbero deciso di tornare ad occuparsi di bambini nonostante l'età, mettendosi a disposizione come «foster family», famiglia affidataria, per far fronte all'emergenza dei piccoli profughi siriani. Negli anni avrebbero accolto nella loro casa numerosi rifugiati provenienti da vari paesi. «Per solide ragioni investigative non daremo altri dettagli sull'uomo che abbiamo arrestato», ha precisato il vicecapo della polizia Neil Basu, dopo che il diciottenne è stato detenuto nel Kent, prima di essere trasferito in un carcere del sud della capitale britannica, in base al decreto sul terrorismo che permette di arrestare una persona sospettata di terrorismo e interrogarla per sette giorni se necessario. «Anche se siamo soddisfatti dei progressi fatti, questa indagine continua e il livello rimane critico», ha spiegato Basu. E ha aggiunto: «Il pubblico dovrà rimanere vigile mentre il nostro staff, gli ufficiali e i partners continueranno a lavorare a questa indagine complessa».
Il capo di Scotland Yard Cressida Dick, che ieri ci ha tenuto ad andare a lavoro in metropolitana e a pattugliare la riva sud del Tamigi insieme agli altri agenti, ha spiegato che «Londra non si è fermata dopo altri attentati orribili e non si fermerà dopo questo». La Dick ha descritto l'attacco di Parsons Green, il quinto che colpisce il Regno Unito da marzo e il primo senza vittime, «codardo e indiscriminato». Come dopo l'attentato di Manchester, è stato dispiegato l'esercito nelle strade di Londra e del sudest in particolare, per permettere ai poliziotti di rafforzare il pattugliamento delle strade, in una versione un po' più leggera dell'Operazione Temperer che si era vista a maggio scorso.
Il governo ha deciso di rafforzare anche la pressione sui colossi come Google, Facebook e YouTube affinché facciano di più nella lotta la terrorismo. Il ministro per la Sicurezza, Ben Wallace, ha chiesto che si rimuova in maniera più sistematica e rapida il materiale legato al terrorismo, come ad esempio le istruzioni per costruire bombe come quella, fortunatamente esplosa solo a metà, che venerdì avrebbe potuto fare una strage nel vagone della District Line, stazione di Parsons Green.
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