E ora i turisti scoprono Mestre: un fenomeno sempre più visibile

Martedì 25 Giugno 2019
NUOVO SCENARIO
MESTRE I turisti che pernottano a Mestre sono in crescita. E adesso fanno base in tutta la città, non solo nelle zone più a ridosso della stazione ferroviaria. Al di là delle statistiche ufficiali, che pure lo confermano, lo si percepisce chiaramente anche solo passeggiando per quartieri diversi. Ora che il periodo delle vacanze è alle porte, la scena di persone che si spostano con valigie e trolley sta diventando sempre più abituale in tante parti. Segno, probabilmente, di una sempre maggiore spalmatura delle presenze che poco per volta iniziano a uscire dal distretto della stazione, che ora con i nuovi hotel conta 5 mila posti letto in più. A Carpenedo, ad esempio, ci sono famiglie e gruppi che si muovono dalla zona della piazza e di viale Don Sturzo, servendosi della linea 2, e mentre vanno a prendere l'autobus ne approfittano per scattare qualche foto alla facciata della chiesa neo gotica dei Santi Gervasio e Protasio, piuttosto che per farsi due passi al parco Kennedy. Altre scene eloquenti le si scorgono in centro: qualcuno si mette in posa davanti alla Torre, pronto ad essere immortalato da chi si inginocchia con la macchinetta fotografica in mano nel pieno del passaggio pedonale di via Pio X, scatenando i clacson di chi passa per di là, oppure davanti alla fontana con la scultura del Viani. «Avete propria una bella piazza», sorride una coppia che parla inglese. Andando a bere un caffè nel giardino del nuovo bistrot di via Piave, ti capita pure d'imbatterti in qualche americano e tedesco che con il dispositivo sorretto dal bastone allungato del selfie, registra un video davanti alla fontana con le sculture di Aricò dove pure l'acqua non scorre con tanto di narrazione in diretta della passeggiata e saluto ai parenti rimasti a casa. Tre situazioni emblematiche che pure riflettono la portata di un fenomeno, quello del turismo a Mestre, indubbiamente in crescita e che inevitabilmente va a impattare sul sistema di trasporto pubblico giornaliero. «Tutta questa gente viene qui a dormire a pochi soldi e si riversa su Venezia, non lasciando niente in città», commenta qualcuno alle fermate. «Almeno i nuovi alberghi hanno riqualificato una zona che prima era completamente lasciata al degrado. E comunque chi alloggia porta ricchezza ai negozi, fosse solo al bar o in pasticceria dove vanno a rifornirsi d'acqua o per la merenda», ribatte qualcun altro. Tra i nostrani c'è già chi s'informa sulle aree dove si vocifera che possano sorgere altri alberghi: al fianco del palazzo dei sindacati di via Ca' Marcello, tra via Cappuccina e via Dante e quella di via Ulloa, sul lato di Marghera. «Difficile, però, che questi stranieri restino a vivere Mestre. Per loro è solo una scelta di comodo, un posto di passaggio dove dormire a meno soldi», osserva un anziano, aggiungendo: «Sono queste persone che andrebbero portate in visita all'M9. Abbiamo una struttura del genere con un'offerta straordinaria, che può rilanciare il centro, ma mi pare fatichi. Bisogna farla conoscere, altrimenti per forza che non ci va nessuno. È una grande opportunità da cogliere».
A.Spe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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