E la trattativa sul futuro dei dipendenti renderà inutile il lavoro dei consulenti

Venerdì 21 Febbraio 2020
E la trattativa sul futuro dei dipendenti renderà inutile il lavoro dei consulenti
IL PERSONALE
VENEZIA Che ne sarà, quando il Mose sarà concluso, dei dipendenti del Consorzio Venezia Nuova? E di tutte le ditte che gravitano attorno alla galassia della grande opera?
C'è grande preoccupazione tra i lavoratori, per il loro futuro. In un momento in cui da un lato la loro esperienza sembra più che mai necessaria, dall'altro in alcuni casi vengono considerati in esubero, senza che questo venga formalizzato.
Tanto che la prossima settimana sarà cruciale per definire molti dettagli: mercoledì 26 le rappresentanze aziendali e i sindacati incontreranno i commissari, per un confronto sullo stato dell'arte, mentre il giorno successivo l'appuntamento è con la supercommissaria Elisabetta Spitz, che vedrà i rappresentanti dei sindacati confederali, che in una lettera avevano chiesto un appuntamento ottenendo una risposta positiva molto solerte.
Dunque si potrebbe profilare, in un certo senso, un colpo di spugna rispetto ai disegni di riorganizzazione complessiva della macchina per i quali erano stati incaricati due preziosi consulenti del Consorzio, il giuslavorista Antonio De Fusco e l'esperto in riorganizzazioni aziendali Mario Grillo.
Compenso: 100 mila euro annui per il primo, con 25mila euro ad hoc per questo progetto, e 700 euro al giorno fino a un massimo di 80 mila euro per il secondo.
La bozza presentata mesi fa non aveva soddisfatto i lavoratori, ma poi la situazione si era evoluta, con la decisione di istituire la figura del supercommissario previsto nel decreto sbloccacantieri. E così in settembre era stata avviata, per i circa 120 lavoratori del Cvn, una procedura di mobilità su base volontaria.
Per evitare procedure di licenziamento, infatti, era stato ipotizzato di individuare una ventina di lavoratori non strategici che potessero essere accompagnati al prepensionamento. Ed è stata anche l'occasione, in alcuni casi, per il Consorzio, di conoscere il curriculum di ciascun lavoratore, mai presentato. Ma all'appello, che scadeva a Natale, non ha risposto nessuno. Solo una persona se n'è andata per attriti interni. In compenso i lavoratori sono aumentati, perchè sono confluiti nel Consorzio anche i marittimi imbarcati sul jack up, la nave a disposizione del sollevamento delle paratoie.
Ed è proprio sulla necessità delle nuove squadre per i sollevamenti - che diventeranno sempre più frequenti - che si gioca il futuro dei dipendenti. Si stima che siano necessarie un'ottantina di persone, venti per ciascuna bocca di porto, che lavoreranno su tre turni e che dovranno essere opportunamente formate. (r.vitt)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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