Doge in trasferta a Vicenza Stop in stazione dalla polizia

Sabato 11 Aprile 2020
Doge in trasferta a Vicenza Stop in stazione dalla polizia
IL CASO
VENEZIA Si erano pure premurati di avvisare il questore di Vicenza. Una letterina di poche righe, ma garbatissima, come conviene alla diplomazia tra Stati confinanti. Testuale: Si segnala che venerdì 10 Aprile 2020, dalle ore 15.30 alle ore 17.30, si terrà una riunione-conclave del Maggior Consiglio ristretta ai convocati sul sagrato di Monte Berico, a Vicenza, contro i decreti golpisti del Governo Conte. E nella stessa missiva era stato puntualizzato che le misure anti droplet per evitare il contagio da coronavirus sarebbero state rispettate: I partecipanti formeranno un cerchio, rimanendo a distanza opportuna.
Così Albert Gardin, che si presenta come 121° Doge di Venezia, ieri alle 13.32 ha preso il treno alla stazione di Santa Lucia e alle 14.50 è arrivato a Vicenza. Il benvenuto glielo hanno dato i poliziotti: il Maggior Consiglio - al di là del fatto che l'organismo della Serenissima Repubblica non esiste più, tranne che per il Doge Gardin e qualcun altro - non rientra tra le cause indifferibili e urgenti previste dal Dpcm, non esistono giustificazioni valide per andare da Venezia a Monte Berico, non solo fuori Comune, addirittura fuori provincia. Gardin ha protestato: Sono il Doge. I poliziotti, consultata la questura, sono stati inflessibili: Mi hanno fatto il verbale e mi hanno detto che mi avrebbero restituito la carta di identità solo se fossi risalito in treno per tornare a Venezia. A metà pomeriggio, Gardin si è arreso: La polizia ha fatto in modo di impedirci di effettuare la riunione che viene sciolta ora. Ma abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, dimostrare che la Repubblica Veneta è sempre operativa nonostante le censure del regime. Resta il verbale. Se mi hanno multato? Spero di no. (al.va.)
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