DANNEGGIAMENTI
MESTRE La porta con il simbolo del Movimento 5 Stelle, e sotto

Mercoledì 28 Ottobre 2020
DANNEGGIAMENTI
MESTRE La porta con il simbolo del Movimento 5 Stelle, e sotto la scritta «Mafia».
Poi la vetrina, e altre scritte: «Italia=provincia cinese. Grazie Conte». Così questa mattina è stata trovata la sede politica di via Caneve a Mestre della senatrice veneziana Orietta Vanin, parlamentare pentastellata finita nel mirino delle proteste nate in seguito alla firma del nuovo Dpcm da parte del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. Un danno economicamente non importante (si tratta di scritte con della vernice bianca spray) ma pesante perché l'aria che si respira è tutt'altro che leggera dopo il semi-lockdown imposto dal Governo. E dato che il Movimento è il partito che ha scelto - e poi sostenuto - Conte c'è chi, a Mestre, ha preso di mira l'ufficio politico della senatrice per far valere le proprie ragioni, imbrattando una porta e una vetrina. «
«Minacce e intimidazioni non fermeranno il mio lavoro - ha commentato ieri la senatrice Vanin - Continuerò a rappresentare le richieste dei cittadini, a lavorare per la difesa di Venezia e a cercare di mantenere il più possibile alta l'attenzione su tutto il territorio in difesa dei diritti umani, e della salvaguardia dell'ambiente. Le minacce personali, le intimidazioni che costantemente ricevo e da ultimo i danni di questa notte alla sede di Mestre in cui lavoro - ha concluso - non spegneranno la mia voce e la mia attenzione verso la mia città e il mio territorio».
Su chi sia stato, sta indagando la procura, anche attraverso l'analisi delle telecamere della zona.
IL MINISTRO
E solidarietà è arrivata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, e collega di partito, Federico D'Incà. «Quanto avvenuto questa notte a Mestre è ignobile. Condanniamo questo vile gesto, ricordando a tutti che non saranno certo le intimidazioni a fermare il lavoro della senatrice Vanin, del Governo e del M5S. Esprimo - ha concluso il ministro D'Incà - massima solidarietà a Orietta Vanin: questi atti non sono assolutamente giustificabili».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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