Dalle acque minerali agli idrocarburi in Italia ben 24 settori in concessione

Martedì 21 Agosto 2018
IL CASO
ROMA «È doveroso che la convenzione con Autostrade sia rivista. Il regime di redditività mi sembra leggermente spropositato, e questo vale Anche per chi estrae acque minerali». Sono bastate queste parole pronunciate ieri a Rimini dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, per scatenare un mezzo putiferio.
A questo punto la domanda è: si allargherà la battaglia avviata dal governo intorno alla concessione di Autostrade? E, se sì, a quali settori? Già perché i comparti di attività economiche nteressati da concessioni in Italia sono ben 24.
I concessionari poi sono centinaia di migliaia: si va, appunto, da giganti come Autostrade per alcuni tratti autostradali ai piccoli esercenti che hanno in gestione una spiaggia oppure dall'Eni o dalla Total che estraggono milioni di barili di petrolio in Basilicata alla piccola autolinea che assicura collegamenti locali.
Sottoposto a concessione resta anche il settore televisivo ma con l'avvento del digitale terrestre e la moltiplicazione delle emittenti questo meccanismo è stato di fatto superato.
IL RIFERIMENTO
Già, ma perché Giorgetti ha fatto un esplicito riferimento alle acque minerali? Perché da sempre questo settore è nel mirino di chi pensa che le imprese del settore paghino poco per ottenere il permesso di estrazione dal sottosuolo. Le polemiche sono annose e si rinfocolano quando vengono cambiate le regole e - come stabilì anni fa la Regione Lazio - le tariffe vengono alzate magari legandole all'inflazione. Fatto sta che il ministero dell'Economia ha appena pubblicato i dati sulla remuneratività delle 295 concessioni assegnate a 194 società private per la gestione delle acque minerali.
In sintesi, da queste concessioni le Regioni o i Comuni ricavano 18,7 milioni su un fatturato complessivo del settore di 2,7 miliardi. Neanche l'1%. Troppo poco? Non la pensano così le imprese del settore secondo le quali le concessioni costano poco perché l'acqua minerale acquista valore aggiunto solo con la sua commercializzazione. Inoltre, sempre secondo le imprese, le concessioni italiane costerebbero in media 1 euro ogni mille litri ovvero il doppio o il triplo rispetto a Francia e Germania.
Le concessioni che invece danno grandissime soddisfazioni alle pubbliche amministrazioni sono quelle sul petrolio e sul gas italiano. Basti dire che nel 2019 la Regione Basilicata, la nostra piccola Arabia Saudita, incasserà ben 144 milioni di royalties che diventeranno 250 milioni nel 2020: ben 400 euro per abitante.
Diodato Pirone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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