Dall'Osso lascia, va con FI Nuove crepe tra i grillini

Sabato 8 Dicembre 2018
IL CASO
ROMA Dai Cinque Stelle a Forza Italia. L'addio di Matteo Dall'Osso arriva brutale e improvviso, fa fibrillare i vertici del Movimento e scuote i compagni di ventura pentastellati. «Mi sono sentito usato, umiliato e tradito», ha attaccato il deputato bolognese ammalato di sclerosi multipla dopo lo stop ad alcuni emendamenti pro-disabili che aveva presentato nella legge di Bilancio.
Parole dure, quelle di Dall'Osso. Che sembrano spaccare in due lo stato maggiore grillino. I falchi fanno trapelare subito dalla war room l'idea di reagire con una mega vendetta. «Entro dieci giorni dettano Dall'Osso dovrà pagare le 100mila euro di penale previste dal codice etico per chi abbandona il gruppo». Ma non solo. «Deve versare anche i soldi delle restituzioni», rincarano i vertici del Movimento.
I SOLDI
Che accreditano così, proprio come già accaduto di recente nel caso di senatori dissidenti come Nugnes e Fattori che invece avevano già provveduto a saldare i conti, l'idea che il malcontento fosse legato a una pura e semplice questione: i maledetti soldi.
Troppo anche per Luigi Di Maio, probabilmente. Che di fronte al doloroso divorzio, sceglie di abbracciare una linea decisamente più conciliante. «Voglio capire prima cosa è successo frena il vicepremier - conosco Matteo e Forza Italia è la cosa più lontana da lui. Prima di tutto voglio capire cosa è successo, poi ribadiamo e chiariamo tutto il resto». Morbida anche la reazione del capogruppo M5s alla Camera, Francesco D'Uva. Che non nasconde la delusione ma sottolinea a nome del gruppo grillino come «più che una questione politica è un problema umano, siamo scossi per l'affetto che nutriamo per lui». E sembra spazzare via dal ring la questione della penale. «Nessuno l'ha chiesta di noi. È la prima volta che accade: ma il tema non è questo, è perdere un collega».
L'umore nero dei tanti compagni d'avventura che hanno molto amato Dell'Osso emerge del resto dalle parole che ieri ha voluto dedicare alla vicenda la senatrice Elena Fattori: «Sono triste ha scritto sui social - perché Matteo è una persona speciale. Sono triste perché lo abbiamo lasciato indietro. Sono triste perché lasciamo indietro tante persone deboli». E anche il presidente della Camera, Roberto Fico, predica calma e gesso. «Non so cosa sia successo, è stata una sorpresa. Devo ancora parlare con Matteo».
Dall'Osso intanto trova riparo tra i nuovi colleghi di Forza Italia, che fa quadrato attorno alla sua new entry in una sequela di interventi che fino a ieri avrebbero potuto sembrare surreali. «Basta bullismo contro Dall'Osso», tuona la presidente dei deputati azzurri Mariastella Gelmini. Mauro D'Attis si spinge a promuovere una raccolta fondi per il nuovo sodale. E Maurizio Gasparri, ossia proprio colui che appena due anni fa era stato mandato violentemente a quel paese da Dall'Osso di fronte a tutta l'Aula, minaccia di denunciare i grillini «per estorsione e minacce».
La minaccia della penale, comunque, sembra tuttavia il tentativo di voler stendere un velo sul dissenso montante, che il Movimento prova da giorni a esorcizzare. «La multa da 100mila euro è carta straccia e i vertici lo sanno bene mastica amaro un parlamentare grillino tanto è vero che agli espulsi oggi in Parlamento non è mai stato chiesto un centesimo». Il punto è che Dell'Osso soffriva ormai da troppo tempo l'accordo con la Lega. Non è il solo. Almeno 20 deputati grillini sono sulla stessa lunghezza d'onda.
Francesco Lo Dico
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci