Così il Mose ha evitato un'altra notte d'inferno

Domenica 6 Dicembre 2020
Così il Mose ha evitato un'altra notte d'inferno
IL MOSE
VENEZIA Sono bastate poche volte e la città si è assuefatta al fatto che il Mose esiste e funziona. Ormai le sirene non suonano più anche in previsione di maree più che sostenute in un fine settimana come questo che un anno fa avrebbe rappresentato uno scenario da paura.
NOTTE TRANQUILLA
Nessuno a Venezia se n'è quasi accorto, se non per il fatto che lo Scirocco soffiava a 60-70 chilometri orari (un gran Scirocco) e il termometro in poche ore si è portato da 4 a 14 gradi. La notte però, fuori dalle bocche di porto il mare premeva forte, con onde alte tre metri e mezzo e con 130 centimetri in più rispetto al livello abituale. E la mattina, per scendere sotto i 120 (sempre al di fuori delle bocche di porto) è stata una gran fatica, tanto che ieri massimo e minimo sono stati quasi coincidenti e solo alle 16 il mare ha raggiunto gli 85 centimetri che hanno consentito di aprire un varco a Malamocco per far passare alcune navi in attesa.
Cosa sarebbe accaduto con 12 ore al di sopra di 120 centimetri, chi vive e lavora a Venezia lo sa bene, anche perché non ci sarebbe stato il tempo di svuotare case e negozi dall'acqua che già sarebbero arrivate la seconda e la terza ondata: stanotte alle 2.55 e oggi alle 13.50 sono previste due punte da 130. Quindi oltre 40 ore in ammollo o a contare i danni per i quali non c'è nessun risarcimento. E 130 con un vento del genere era la previsione minima, poiché lo Scirocco tende a insaccare l'acqua nella laguna nord e nella laguna centrale.
Fortunatamente lo scenario da tregenda non si è verificato e durante tutta la giornata il punto più basso di piazza San Marco aveva qualche allagamento, ma una situazione normale, con 83 centimetri di acqua alta significa un'altezza dal piano di calpestio di qualche centimetro d'acqua, affrontabile senza problemi anche perché buona parte era rimasta all'asciutto.
LA CITTÀ AGIBILE
Ironia della sorte, con una città perfettamente agibile da mattina a sera, le calli e i campi erano quasi vuoti, per non parlare di piazza San Marco, che avrà avuto una media di presenza trenta persone in contemporanea. Purtroppo all'acqua alta si è aggiunto il Covid e le misure per arginare la pandemia, sottraendo (teoricamente) anche la possibilità della passeggiata nella città antica da parte delle persone dell'entroterra veneto. Si è così venuta a creare una situazione a dir poco paradossale: Venezia libera dalle acque alte e dalla sporcizia da essa portata e contemporaneamente deserta di visitatori che, ricordiamo, sono quasi l'unica fonte di sostentamento per il tessuto commerciale veneziano.
IL VARCO POMERIDIANO
A sovrintendere all'apertura notturna c'era il super commissario per l'ultimazione del Mose, Elisabetta Spitz oltre al Provveditore alle Opere pubbliche Cinzia Zincone.
«Il sollevamento notturno è riuscito perfettamente», ha commentato Zincone, annunciando il parziale abbassamento pomeridiano per far passare quattro navi, due cargo e due traghetti, avvenuto nel pomeriggio. L'operazione è stata in forse fino all'ultimo a causa del vento, che se avesse superato i 20 nodi (37 chilometri orari) avrebbe comportato una scarsa sicurezza nelle operazioni portuali. Si è sfruttata così la finestra temporale giusta per le navi: paratoie aperte alle 16.45 e chiuse alle 20. Senza conseguenze apprezzabili in laguna, eccezione fatta per la persistenza della marea al di sopra di quota 80.
La chiusura completa del Mose è stata annunciata alle 20.40 dal sindaco Luigi Brugnaro con un tweet, con cui ha ringraziato tutti gli addetti per il loro impegno.
L'attenzione del Centro Maree e dei tecnici del Mose è ora focalizzata su ciò che accadrà questa mattina, con una previsione di Scirocco molto forte (circa 100 chilometri orari) sul Quarnaro e l'Istria. Nulla da temere per l'acqua alta, ma potrebbero esserci mareggiate devastanti sul litorale da Cavallino a Bibione.
Con il pomeriggio di oggi, il maltempo dovrebbe lasciare l'Italia e con esso anche le acque alte, cui ha contribuito con 80 centimetri in più rispetto alla marea astronomica.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci