Cortina non sente il contraccolpo: la stagione fila via liscia sulle piste

Giovedì 27 Febbraio 2020
SOSPIRO DI SOLLIEVO
CORTINA L'inverno è ancora lontano dalla fine, a Cortina. Si scia in tutti i comprensori, sulle piste della conca ampezzana, dalla Tofana al Cristallo, dalle Cinque Torri al Faloria. In quest'ultimo carosello di piste e impianti la chiusura sarà da record, fra oltre due mesi, nel lungo ponte festivo dal 1 al 3 maggio. Ieri mattina una spolverata di neve ha imbiancato il fondovalle, per sciogliersi in fretta, ma ha contribuito a rinfrescare l'aria, a ripulire le strade. Più in alto ha rinnovato le piste, per la gioia dei numerosi appassionati dello sci, che ancora affollano Cortina. Molti sono stranieri, incuranti dell'allarme per il contagio da coronavirus. L'associazione albergatori ha attivato un sondaggio, fra i propri associati, per verificare se e quante disdette siano arrivate, da parte di ospiti che hanno deciso di accorciare il soggiorno, di anticipare il rientro a casa, oppure hanno optato per altre destinazioni. L'amministrazione comunale e gli operatori turistici e culturali privati rispettano le disposizioni regionali e nazionali: sono chiusi al pubblico lo stadio Olimpico del ghiaccio e il cinema, le sale degli incontri letterari, tutti i calendari delle manifestazioni sono sospesi sino al 1 marzo, la chiesa è chiusa e le funzioni religiose sono trasmesse alla radio. E' accaduto ieri, per la solennità delle Ceneri, nel passaggio dal carnevale, terminato anzitempo, alla Quaresima. Sabato sera la partita di hockey su ghiaccio fra l'Hafro Cortina e il Lubiana si giocherà a porte chiuse; è accaduto anche martedì, contro gli altri sloveni di Jesenice. Accadrà questa sera, ad Asiago, dove vigono le stesse disposizioni. Ma le piste da sci e gli impianti di risalita non rientrano in questo elenco e l'attività sportiva continua senza interruzione, senza calare. Si registra intanto il fenomeno opposto alla disdetta, con il prolungamento della permanenza in montagna, da parte di chi può farlo, così da restare lontano dalle città, dalle aree più a rischio di contagio. Sono soprattutto le seconde case, ville e appartamenti privati, ad essere animati più a lungo del solito. Con un vantaggio per negozi e ristoranti.
Marco Dibona
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