CORSA AGLI ACQUISTI
MESTRE Nei centri commerciali e nei negozi, eccezionalmente

Domenica 23 Febbraio 2020
CORSA AGLI ACQUISTI MESTRE Nei centri commerciali e nei negozi, eccezionalmente
CORSA AGLI ACQUISTI
MESTRE Nei centri commerciali e nei negozi, eccezionalmente tranquilli per un sabato mattina, la ressa si vede solo nelle farmacie e ai reparto bricolage degli ipermercati. La psicosi dilaga e gli scaffali di mascherine e disinfettanti (nelle varie versioni, comprese le salviettine per bambini) si svuotano nel giro di due ore dall'apertura dei negozi. Partendo dalla Riviera del Brenta e dal Miranese, in cui scompare tutto fin dall'apertura dei negozi, nell'arco della mattinata tutte le farmacie e i supermercati iniziano ad avvisare i clienti che è inutile cercare o andare a caccia di un commesso nella speranza di vedere comparire le riserve. Alle 10 di mattina non si trovava più niente nemmeno a Mestre: «Abbiamo finito tutte le mascherine in un'ora e i clienti continuano a chiederle. Ne avevamo di due tipi, per utilizzi totalmente differenti, ma non ci fanno caso: sono finite entrambe, comprese le scorte» spiega un commesso tra le corsie del fai da te, al primo piano del centro commerciale Le porte di Mestre.
Scendendo al piano terra, si scopre che anche nella farmacia i più prudenti o ipocondriaci hanno fatto razzia di prodotti. Lo scaffale dei prodotti disinfettanti è vuoto e alle 10 del mattino è già stato appeso il cartello: Avvisiamo i clienti che mascherine e gel mani disinfettante sono al momento esauriti. Una coppia guarda sconsolata lo scaffale accanto, sperando di trovare qualcosa di simile: «È il risultato della psicosi - commentano moglie e marito in procinto per partire per le vacanze - Noi avevamo bisogno delle salviettine per il campeggio e non riusciamo a trovarle da nessuna parte». In tarda mattinata anche le farmacie del centro storico, più fornite e abituate a una clientela più abituata a mascherine e prodotti da viaggio, si svuotano un po' più tardi ma anche lì all'ora di pranzo non si trova più niente. Sui social c'è chi si vanta di aver fatto scorta. In una nota pagina del Miranese un utente pubblica una foto del suo armadietto del bagno pieno di boccette di sapone antibatterico: Io sono al sicuro scrive, probabilmente sospettando la valanga di commenti che non si è fatta attendere.
E se il panico dilaga tra i clienti, la paura non risparmia nemmeno i lavoratori dei negozi. All'Auchan i dipendenti dell'ipermercato hanno sottoposto all'azienda, tramite le rappresentanze sindacali, le loro perplessità sulla sicurezza paventando anche l'ipotesi di non presentarsi al lavoro per evitare il rischio di contaminazione. «Noi lavoratrici siamo spaventate, abbiamo paura di andare al lavoro - Monica Mincherini delegata Fisascat-Cisl - Non siamo attrezzati con mascherine ma ci hanno detto che se non ci presentiamo al lavoro ci metteranno un'assenza ingiustificata. Quindi ho invitato tutte le colleghe a mettere davanti alla bocca il foulard che di solito usiamo per lavorare. Ma chiediamo all'azienda di fornirci guanti, battericida e mascherina, sia per tutelare noi che per tutelare il cliente».
Alle casse sono in poche a coprirsi il volto e il clima è sereno, complice anche lo scarso viavai di clienti, che non ricorda certo quello del fine settimana. Più di qualcuno però indossa guanti di lattice e ha le scorte di carta e disinfettante con cui pulisce di frequente la cassa. «Sono tante - aggiunge Mincherini - le colleghe che abitano nelle zone di Mira e Dolo dove si sono registrati i primi casi di contagio ed è difficile sentirsi sicure. Ci hanno consegnato un barattolo di disinfettante per piano e i guanti in lattice della gastronomia ma vogliamo anche le mascherine. Quando sono a casa mi proteggo da sola ma al lavoro vogliamo che sia l'azienda a fornirci questi strumenti, in particolare in giornate delicate come quelle di oggi».
Melody Fusaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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