Contagio senza tregua: 3 reparti riprogrammano l'attività

Giovedì 15 Ottobre 2020
Contagio senza tregua: 3 reparti riprogrammano l'attività
IL BOLLETTINO
BELLUNO Tre reparti dell'ospedale di Belluno in tilt per la scoperta di alcune positività tra gli operatori sanitari. Ad essere sotto pressione, in questi giorni, è il Blocco Chirurgico del San Martino, che comprende Chirurgia, Urologia e Nefrologia, e che congelerà tutta l'attività programmata per i prossimi dieci giorni. Il rischio che un nuovo focolaio possa esplodere è troppo alto. Da qui l'esigenza di sanificare l'area e tenerla sotto controllo per un certo periodo. La notizia è stata data ieri pomeriggio dall'Usl 1 Dolomiti. «A seguito del riscontro di alcune positività tra operatori sanitari nell'ambito dell'area omogenea di assistenza del terzo piano del Blocco Chirurgico si legge nel comunicato inviato dall'ufficio stampa dell'azienda sanitaria l'attività programmata delle unità operative di Chirurgia, Urologia e Nefrologia dell'ospedale di Belluno è stata sospesa e riprenderà il 26 ottobre». C'è un altro disguido: «Sarà garantita l'attività di emergenza delle unità operative indicate si legge appena più sotto Mentre l'attività in urgenza sarà dirottata all'ospedale di Feltre con il supporto della Centrale Operativa 118». Un'azione necessaria, da parte dell'Usl 1 Dolomiti, che si trova a dover affrontare ogni giorno un numero di positivi in rapida e costante crescita. Nelle ultime 24 ore sono emerse altre 33 nuove positività Covid. Di queste, 11 si riferiscono a pazienti e operatori delle case di riposo, 10 a comuni del Comelico-Cadore-Ampezzano, e le altre sono collegabili a singoli contesti in ambito provinciale, senza evidenza di particolari aggregazioni. In altre parole, si tratta di soggetti che hanno effettuato il tampone di controllo in quanto contatti di persone trovate positive e quindi già isolati. Attualmente, negli ospedali della provincia, sono ricoverate 38 persone: 26 in area non critica e 2 in terapia intensiva al San Martino di Belluno; 10 in area non critica al Santa Maria del Prato di Feltre. Inoltre l'azienda sanitaria bellunese ha segnalato la morte di un altro paziente positivo, di 73 anni, avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì in Pneumologia a Belluno. I numeri dei positivi in provincia di Belluno aumentano di giorno in giorno. Ma c'è davvero da preoccuparsi? «La scorsa settimana il numero di positività giornaliere era ben diversa ha spiegato il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Sandro Cinquetti Si aggirava intorno ai 50, 60 casi. Quindi numeri importanti. Da un paio di giorni si sono un po' ridotti. Speriamo, ma lo vedremo solo più avanti, che questo dato si consolidi oppure migliori. Ce lo auguriamo». Al dato generale bisogna aggiungere anche le due persone ricoverate in gravi condizioni al San Martino e positive al covid. «È vero ed è solo la punta dell'iceberg ha sottolineato Cinquetti Noi siamo stati molto impegnati, e lo siamo tutt'ora, nel rintracciamento dei contatti. L'impegno c'è ma parliamo di un grande sviluppo epidemico, quindi non è facile. Stiamo lavorando per riportare la situazione a due mesi fa quando i casi giornalieri erano 0, 2, 1». Sicuramente non ha aiutato il focolaio che è scoppiato in Comelico e che si è poi diffuso nei comuni limitrofi. Qualcuno aveva addirittura ipotizzato di chiudere l'intera area. «Quelle zone però non producono più numeri importanti ha concluso Cinquetti Anche lì c'è una coda epidemica che va monitorata. Capiremo qualcosa quando saranno usciti dalla quarantena i soggetti posti in isolamento. Per quanto riguarda la chiusura totale sono provvedimenti pesanti che devono essere decisi a livelli più alti. Ma il lavoro fatto ha dato buoni risultati».Davide Piol
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