Consiglio superiore di Sanità: poker di luminari padovani

Mercoledì 6 Febbraio 2019
Consiglio superiore di Sanità: poker di luminari padovani
LE NOMINE
PADOVA C'è un poker d'assi padovani tra i trenta nuovi membri non di diritto del Consiglio Superiore di Sanità (Css) nominati ieri dal ministro della Salute, Giulia Grillo.
Bel colpo per l'Università di Padova, che è riuscita a piazzare ben quattro sui esponenti all'interno di quello che è l'organo di consulenza tecnica e scientifica del ministero della Salute: il Css svolge infatti funzioni sia consultive sia propositive nei confronti del dicastero ed esprime pareri tecnico-scientifici, ove richiesto (e comunque ogni volta sia obbligatorio per legge) a beneficio del ministro, delle direzioni generali del ministero, oltre che dell'Autorità giudiziaria, ove quest'ultima ritenga necessario interpellarlo per dirimere contenziosi.
Si tratta di Claudio Cobelli, ordinario di Bioingegneria dell'Università di Padova: già presidente del corso di laurea in Ingegneria Biomedica e del Dottorato di ricerca, la sua attività di studio principale è concentrata nell'identificazione di sistemi fisiologici, in particolare il sistema di glucosio nel diabete, e nello sviluppo di modelli per misurare parametri cruciali altrimenti non accessibili alla misurazione diretta come l'azione dell'insulina, compresi studi sul pancreas artificiale.
Nel Css debutta poi Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia, presidente della Fondazione Foresta, promotore del Progetto andrologico permanente che da oltre un decennio monitora la salute sessuale e riproduttiva dei giovani veneti, autore di numerose ricerche volte a individuare i fattori corresponsabili della minore capacità riproduttiva nel maschio (compresi i Pfas), le tentendeze giovanili in tema di stili di vita, uso di sostanze, abitudine a fumo, dipendenza da internet. «Sono veramente emozionato - ha detto Foresta - Questa nomina significa che il mio operato di questi anni è stato considerato con attenzione. Mi sono occupato di tematiche delicate, e garantisco fin d'ora il massimo impegno per contribuire, insieme ai colleghi, a realizzare una piattaforma sociale e sanitaria che sappia tener conto delle esigenze di programmazione. Esigenze essenziali per una sanità italiana ad alti livelli».
Terzo nome quello di Paolo Pederzoli, ordinario di Chirurgia generale al Bo, il suo nome da decenni è legato alla più vasta esperienza nel campo delle malattie del pancreas e alle nuove frontiere della cura.
Quarto padovano al Css il professor Massimo Rugge, ordinario di Anatomia patologica ed oncologia, attualmente responsabile scientifico del Registro tumori del Veneto, già presidente del Collegio dei professori italiani di Anatomia patologica e del Comitato regionale di bioetica.
«La selezione, laboriosa e meticolosa ha privilegiato - ha spiegato il ministro - personalità di chiara fama, inseriti tra i Top Italian Scientists con alta reputazione internazionale, sulla base dei contributi scientifici pubblicati, del numero di citazioni e dell'impatto che questi lavori hanno avuto nel progresso clinico-scientifico mondiale».
Dopo l'insediamento dei 30 membri (1 su 7 è dunque padovano) il Consiglio superiore di Sanità deciderà il nuovo presidente, che sarà un nome condiviso. «Nessuno meglio di loro potrà dare un contributo sostanziale nel rilanciare - ha detto Grillo - la ricerca competitiva dell'Italia nello scenario internazionale».
F.Capp.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci