Con moglie e figli giovedì aveva festeggiato i 55 anni

Sabato 14 Luglio 2018
ARQUÀ POLESINE
Una tragedia che ha gettato nell'angoscia la comunità di Arquà Polesine, paese dove Antonino Modica era ben inserito, oltre che per il suo lavoro di appuntato scelto, anche per il fatto di essere attivo in varie associazioni. Originario di Palermo, aveva compiuto 55 anni proprio l'altro ieri.
«È incredibile - afferma Giancarlo Lucchiari, del circolo ricreativo Monsignor Sichirollo - Giovedì sera era stato fuori a cena a festeggiare con la sua famiglia, mentre il giorno dopo la morte ce lo ha strappato. Da vicino di casa e da persona che gli era molto amica, posso solo dire che sono distrutto». Modica era una persona affabile, sempre con un sorriso per tutti e molto impegnato nel sociale. Gravitava anche nella parrocchia, era vicepresidente del circolo Sichirollo.
L'IMPEGNO NEL SOCIALE
«Sono stato a stretto contatto con lui per diversi anni - racconta il collega Roberto Princiotto, di Fratta, comandante interinale in diverse occasioni nella stazione di Arquà - Mi trovo in ferie in Sicilia, ma sono pronto a tornare in Polesine non appena saprò la data del funerale. La notizia mi ha a dir poco sconvolto. Una volta ricevuta la telefonata da una famiglia residente poco distante dal luogo dell'incidente, ho subito chiesto ai colleghi chi fosse morto. Sono rimasto di sasso. Antonino era una persona meravigliosa, sempre disponibile verso gli altri. Perdo un ottimo collega».
LA FAMIGLIA
La moglie Elisa Bacchiega, impiegata all'Ufficio tributi in Comune ad Arquà, è stata avvertita della disgrazia in serata dal parroco, don Vincenzo Cerruti. Antonino Modica lascia anche due figli: Luca, di 22 anni, ed Elena, di 17. «Ci eravamo visti poco tempo fa, per parlare di una mostra da allestire sui motori - svela Vincenzo Altieri assieme alla moglie Chiara Beatrice Vicentini - Mi aveva infatti detto di essere in possesso di alcuni cimeli, visto che il padre aveva preso parte ad alcune edizioni della Targa Florio».
Modica aveva iniziato a prestare servizio a Rovigo in Banca Italia, per poi passare alla stazione di Polesella e infine a quella di Arquà, dove lavorava da una decina di anni.
Marco Scarazzatti
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