COMITATI
LIMENA Per definizione e per tradizione è il contatto fisico l'elemento

Martedì 16 Giugno 2020
COMITATI
LIMENA Per definizione e per tradizione è il contatto fisico l'elemento presupposto della sagra. E non soltanto nel ballo, ingrediente obbligatorio delle feste popolari. Ma anche nel condividere piatti e pietanze gomito a gomito sui tavoli affollati dei tendoni. Ecco perché l'ordinanza della Regione che rende possibili dal prossimo 19 giugno le feste all'ombra del campanile, se da un lato è salutata con soddisfazione dagli organizzatori, dall'altro restituisce solo un surrogato dell'atmosfera popolare. Di questo surrogato pochi si accontentano. I comitati feste preferiscono così disdire gli appuntamenti già celebrati in calendario da una lunga tradizione. O non riprendere eventi saltati in primavera. Troppe le barriere e i rischi. «In queste condizioni esordisce Gianni Duregon, presidente della Confraternita dei Bigoi che gestisce l'omonima sagra a Limena non è possibile organizzare nessun evento popolare. Anche se la nostra festa dispone ogni anno di spazi notevoli, l'obbligo della cartellonistica, le barriere fisiche, il distanziamento, rendono impossibile ogni impresa. La necessità poi di effettuare la pulizia e sanificazione giornaliera degli ambienti costituisce un onere troppo pesante. Avremmo voluto riproporre la festa saltata ad aprile. Ma non ci sentiamo di farlo. Meglio dare appuntamento ai nostri affezionati direttamente al prossimo anno». Chi aveva già gettato la spugna, all'indomani dell'ordinanza del presidente della Regione con la quale si riabilitano le sagre, pensa di raccoglierla. In zona termale e collinare, ad esempio, non è detta l'ultima parola per tanti appuntamenti tradizionalmente affollati fra luglio e agosto, come la Sagra dei Bigoli a Monterosso di Abano e la Sagra del Sorriso nella vicina Monteortone. «Per la prima ammette don Danilo Zanella, parroco coordinatore non sarà probabilmente possibile alcun recupero in extremis. Il comitato organizzatore di Monteortone invece sta vedendo di fare il possibile per non cancellare la festa locale. Il nodo più difficile da risolvere è quello di ristabilire i contatti con i fornitori. Per il valore comunitario che assume la manifestazione vorrei davvero che si facesse. È un'esperienza di volontariato che coinvolge tutte le fasce d'età». Le feste estive a questo punto diventano una sorta di esperimento attentamente esaminato dagli organizzatori delle manifestazioni autunnali. «Prenderemo spunto dall'esito delle poche sagre estive che si faranno sottolinea Franco Quagliato, presidente del Comitato Feste di Teolo - per capire bene quello che possiamo o non possiamo fare. A dire il vero i nostri volontari sono un po' scoraggiati e non sarà facile pretenderne il coinvolgimento. Salta cosi la Festa dell'ospite di agosto. Ma così ci prepareremo meglio per la Sagra dei Marroni di ottobre». Per altri organismi, come il Comitato Feste di Bresso, vale la proporzione più volontari, meno pubblico. «È questo l'esito evidenza il presidente, Simone Turetta delle misure anti covid disposte dalla Regione. Non sarà facile quindi far tornare i conti». Per i grandi eventi popolari d'autunno, anche sindaci e Prefetto si stanno muovendo. È infatti in corso la composizione di un tavolo che raggruppa i primi cittadini dei centri che ospitano sagre con afflusso stimato sopra i 25 mila visitatori, come Bresseo, Arsego, Piazzola, Noventa e Piove di Sacco. Nella riunione verranno definite misure di sicurezza omogenee. Poi saranno i sindaci a deliberare il da farsi. E decidere, nella contingenza della situazione sanitaria, se l'omaggio alla tradizione avrà maggior peso del rischio ancora legato al contagio.
Lucio Piva
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci