Code e proteste sotto il sole per le attese fuori dai seggi

Lunedì 21 Settembre 2020
Code e proteste sotto il sole per le attese fuori dai seggi
IN TERRAFERMA
MESTRE Le prime elezioni al tempo del Covid registrano code in quasi tutti i seggi della città. «È scandaloso che gli anziani aspettino sotto il sole e senza la possibilità di sedersi», dice Andrea, in fila allo Stefanini. «Sono organizzati malissimo - aggiunge - ma lo sapevano e avrebbero dovuto pensarci». In effetti la coda a questo seggio tradisce qualche malumore in termini anagrafici e tempistici. «Sono qui fuori da tre quarti d'ora - racconta Annalisa - fortunatamente hanno distribuito dell'acqua». Per Sabrina e Stefano, in attesa da mezz'ora, «non si capisce come gestiscano gli accessi, alcune sezioni sono velocissime». Francesco e Denise, invece, ritengono siano «regole da rispettare, manca solo un po' di elasticità», che evidentemente non hanno trovato nemmeno Iole, Maria e Agostino, preferendo tornare a casa per riprovarci più tardi. Diversa l'esperienza di Franco e Liviana, benché per motivi che eviterebbero volentieri: «Sono entrata subito - dice la signora - perché ho problemi di salute».
SEDUTI IN ATTESA
Al Franchetti la questione anziani viene risolta con sedie posizionate all'ombra, ma si continua a parlare di «mezz'ora fuori e altri venti minuti dentro. E poi - sostiene Maria - non disinfettano le matite». Secondo Marina «tutto è andato bene», ma forse perché si è recata alle urne verso l'ora di pranzo. «Ci sono stati dei problemi stamattina - rivela infatti Mauro Galasso, delegato del sindaco - abbiamo dovuto prendere decisioni di buon senso al di là della circolare. La gente è impaziente - aggiunge - alcuni ci dicono voi non mi fate votare, e addirittura, dopo aver agevolato una persona con disabilità, una signora ha protestato dicendo non è giusto, quella è comoda in carrozzina».
All'interno del seggio Vito è compiaciuto per «una grande affluenza gestita in sicurezza, le persone si stanno adeguando con serietà al momento storico». Anche Marzio lo sottolinea: «È un voto con un messaggio importante». E poi il signor Federico, intento a raggiungere con il suo bastone l'ultima stanza alla fine di un lungo corridoio: «Speremo de rivarghe fin fondo», è l'auspicio. Per Clarissa «stiamo imparando una nuova modalità», che pare non abbia soddisfatto Giovanna: «Pensavo ci misurassero la temperatura». Anche Lori conviene sulla necessità di maggiore prevenzione, rivelando di esserci già passata: «Sono tornata dalle ferie positiva, per fortuna adesso l'ultimo tampone è negativo».
DIVISI IN FILA
Nel giardino dell'ex scuola Manin alla Gazzera gli elettori sono suddivisi in tre file. «Abbiamo difficoltà perché una di queste riguarda tre seggi», spiega Michelangelo, addetto al distanziamento. Alla testa della corsia più lenta si trova Christian: «Sono in coda da 45 minuti», dice infastidito. Mentre Maurizio, anche se «dovrebbero essere più veloci», si dimostra clemente, «basta munirsi di pazienza». E al suo fianco la pensano come lui: «C'erano code anche in passato», riconoscono Sandro e Tiziana. Dietro di loro una signora coi guanti preferisce sospendere ogni giudizio: «Mi esprimerò quando ci diranno quanti casi di coronavirus ci sono stati dopo questi due giorni». E poi Silvia Galante, che uscendo dal seggio sembra avere altre preoccupazioni: «Mi hanno dato una matita normale anziché copiativa, che non si azzardino a cancellare il mio voto», protesta con gli addetti.
SORPRESI DALL'AFFLUENZA
«Mai vista tanta affluenza come oggi», dichiara la delegata alla scuola Goretti. La conferma arriva da una coppia: «C'era la messa, la gente ne ha approfittato per votare, così abbiamo deciso di tornare dopo». Un'idea raccolta pure da Linda, Armando e Daniela. «Nessuna coda - raccontano - 15 minuti ed eravamo fuori». Sulla stessa linea Daniele: «Tutto molto ordinato, solo alle 11 un po' di caos, però il servizio è stato eccellente». La sintesi della domenica (ma si potrà votare anche oggi, lunedì, dalle 7 alle 15) la offrono due anziane signore che arrivano nel cortile del seggio e osservano perplesse la fila. «Ma se speta fora?», domanda una. Risposta: «Eh ciò... xe giusto».
Luca Bagnoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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