CHIOGGIA
Continua, per il terzo giorno consecutivo, la sequenza dei morti per

Venerdì 3 Aprile 2020
CHIOGGIA Continua, per il terzo giorno consecutivo, la sequenza dei morti per
CHIOGGIA
Continua, per il terzo giorno consecutivo, la sequenza dei morti per coronavirus a Chioggia. Ieri è stata la volta di una donna, S.L. di 95 anni, deceduta all'ospedale di Dolo. Una morte che fa puntare i riflettori sulla casa di riposo che, con almeno un'altra anziana deceduta su tre casi certi di contagio, rischia di diventare, dopo quello di Valli, il secondo focolaio del territorio.
Un'eventualità, forse, prematura da esprimere, ma neppure da sottovalutare. S.L. infatti, sarebbe stata un'ospite dell'istituto (manca, per il momento, la conferma ufficiale) così come lo era (e questo è ufficiale) una delle vittime chioggiotte di mercoledì: l'81enne Fiorella Tiozzo Tonon che era stata anche la prima persona ad essere risultata positiva tra gli ospiti della struttura, la settimana scorsa. L'accertamento della positività era avvenuto domenica all'ospedale di Dolo dove la donna era stata trasferita, dopo un passaggio in pronto soccorso a Chioggia che aveva riscontrato sintomi compatibili con il contagio da virus. In quell'occasione il presidente del Csa, Giovanni Andrea Zennaro, aveva annunciato tamponi per tutti gli ospiti (170) e il personale, compreso quello esterno e amministrativo. Un adempimento, in realtà, già previsto nei piani dell'Ulss, ma che era stato accelerato richiamando nella struttura anche il personale che, in quel momento, non era di turno, permettendo così ai sanitari incaricati di concludere tutti i prelievi entro lunedì. Ma i risultati di questi tamponi non sono ancora pervenuti. Intanto, però, altri due anziani, uomo e donna, lunedì, sono passati per il pronto soccorso con sintomi compatibili con il Covid-19 e martedì, nel giro di 24 ore, si è avuta la conferma della loro positività.
«Aspettiamo di conoscere l'esito dei tamponi dice il presidente Zennaro perché così sapremo anche quali provvedimenti prendere». In realtà, assicura Zennaro «abbiamo già preso tutte le precauzioni necessarie» a partire dal censimento dei contatti e dalla sanificazione degli ambienti ma, a seconda delle positività che dovessero essere eventualmente riscontrate, potrebbero essere adottate altre misure come la quarantena per qualche ospite o l'allontanamento momentaneo dal lavoro per qualche operatore. In realtà le precauzioni alla casa di riposo erano state prese ben prima. Quando si era verificato il primo caso in città, infatti, l'istituto per anziani aveva subito provveduto a fermare le visite dei parenti agli ospiti e a chiudere i centri diurni di Chioggia e Sottomarina. Agli anziani, poi, erano stati messi a disposizione anche dei tablet con i quali effettuare o ricevere videochiamate con i parenti, in questo modo la struttura era stata sigillata da influenze esterne e, fino a pochi giorni fa, nessuno si era ammalato. Domenica scorsa il caso dell'anziana che risiedeva nel nucleo Arcobaleno (uno dei tre che formano il Centro servizi anziani), il cui personale è fornito da una cooperativa esterna.
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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