«Cercheremo il virus: così spegneremo questo focolaio»

Domenica 27 Settembre 2020
«Cercheremo il virus: così spegneremo questo focolaio»
LA PREVENZIONE
BELLUNO «Quello che sta accadendo tra Santo Stefano e San Pietro è un focolaio che ci sta dando qualche grattacapo». Ammette che è una sfida importante quella che sta affrontando Sandro Cinquetti, il direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Usl 1 Dolomiti. «È impegnativo - prosegue -: gran parte delle persone sono contatti di casi totalmente asintomatici, dei quali individuiamo la positività, perché la cerchiamo con determinazione assoluta».
IL FOCOLAIO
«I focolai - spiega Cinquetti - iniziano sempre da una, due, tre persone e si sviluppano a cerchi concentrici, con contatti, in ambito famigliare e in ambito amicale. E questo virus si trasmette prima dell'esordio dei sintomi, anche in fase di incubazione. Fortunatamente la gran parte della casistica è giovanile: i bimbi sono poco infetti e poco infettanti. L'evidenza ce la dà la classe dell'asilo di Campolongo dove tutti i tamponi eseguiti sono risultati negativi e speriamo di tornare presto la normalizzazione». Sulle origini del focolaio del Comelico di Sotto non ci sono certezze. «In contesti così delicati dal punto di vista dei numeri non è facile- sottolinea il direttore del dipartimento di Prevenzione -. Una delle ipotesi è che questo focolaio possa essere derivato da uno o due soggetti che hanno una grande carica infettiva molto alta: ci sono alcune persone che ne infettano molte e altre che ne infettano poche o nessuna. Ma in questo momento tutto questo non ha grande importanza. Ormai con questi numeri dobbiamo andare avanti con l'individuazione dei positivi, mediante tamponi del contact tracing, individuazione dei positivi anche se asintomatici, isolamento dei contatti, quarantena dei contatti, isolamento soggetti contagiati: questo meccanismo di controllo porterà poi allo spegnimento del focolaio».
LO STUDIO
«Ora - prosegue Cinquetti - abbiamo spinto un po' di più sull'acceleratore: domenica andremo a fare tamponi anche a persone non sottoposte a provvedimenti contumaciali, ma appartenenti alla cerchia dei soggetti, ovvero alle classi di età, che hanno registrato positività». Cosa accadrà se si scopriranno tanti altri contagi? «Io ritengo - dice il direttore Cinquetti - che emergeranno pochi positivi, perché di solito emergono nell'ambito dei soggetti che hanno qualche contatto con persone infette già scoperte. Tuttavia gestiremo le positività nuove, una ad una, e le valuteremo complessivamente per vedere se c'è qualche forma di aggregato. Abbiamo già evidenza che sono colpite in particolare due fasce d'età interessate quella dei 40-45enni e 60-65enni». Se ci sarà il boom di positivi si chiuderà il Comelico? «È una decisione complessa che va presa quando la situazione non abbia soluzioni alternative e va decisa con autorità regionale».
ol.b.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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