Carlo Nordio

Pare che il governo, e la legislatura, non cadranno a causa

Venerdì 6 Dicembre 2019
Carlo Nordio

Pare che il governo, e la legislatura, non cadranno a causa del conflitto emerso nella maggioranza sulla legge che sospende la prescrizione. La politica è l'arte del possibile e anche dell'impossibile, e nulla impedisce che le parti invertano i ruoli e si confondano in una ennesima transazione compromissoria, arbitrata da un premier che si è sempre definito soprattutto un avvocato. Sappiamo che le parti si sono avvicinate e che un compromesso è all'orizzonte sulla riforma del processo breve. I grillini insistono sull'entrata in vigore immediata; i democratici la subordinano all'approvazione di una riforma del processo penale; i renziani, consapevoli che questa riforma è di là da venire, si dicono pronti a votare con l'opposizione per un rinvio. Qualcuno può anche pensare, e molti lo pensano, che il dissenso della vigilia occulti un più generale sfaldamento della maggioranza, nel cui ambito si affronterebbero due forze: l'una decisa a stare al proprio posto per il bene del paese o, come insinuano i maligni, per salvare la poltrona; l'altra convinta che la corda, ormai troppo tirata, si debba spezzare, per non arrivare logorati alle prossime elezioni regionali e comunque per non assecondare un inarrestabile declino lasciando il posto a nuove formazioni più o meno spontanee. Non intendiamo attribuirci funzioni oracolari davanti all'enigma avvolto in un indovinello dentro un mistero che è oggi la nostra direzione politica. Ma ci preme (...)
Continua a pagina 27
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci