Carlo Nordio
Del programma di riforme della giustizia che dovrebbe essere presentato in settimana dalla ministra Marta Cartabia si può dire in sintesi questo: troppo per conseguire un risultato immediato e concreto, troppo poco per ottenerne uno significativo e duraturo.
Ci spieghiamo. Le riforme ormai indifferibili sono, come è noto, quelle legate all'emergenza e agli aiuti attesi dall'Europa. Ora, l'impatto negativo della nostra sgangherata giustizia sull'economia è determinato essenzialmente da due ragioni: la lentezza dei processi civili, che scoraggia gli investimenti italiani e stranieri, e il garbuglio delle leggi repressive che paralizzano la pubblica amministrazione. È vero che le altre sofferenze del nostro sistema penale sono, da un punto di vista etico e civile, assai più gravi, perché incidono sui beni primari della libertà e dell'onore, e minano la fiducia del cittadino nelle istituzioni.
Ma è anche vero che sono, in questo momento, meno urgenti: il sistema elettorale del Csm, la limitazione delle impugnazioni, i criteri di priorità investigativa e le altre novità del progetto non incidono molto sull'emergenza economica. Per di più sono estremamente divisive, in quanto i partiti di governo hanno idee diverse e talvolta opposte. Ecco perché il programma della Cartabia vuole troppo.
È un programma che rischia di perdersi nelle liti, e di perdere il tram, perché ogni giorno è prezioso.
Segue a pagina 23
© RIPRODUZIONE RISERVATA Del programma di riforme della giustizia che dovrebbe essere presentato in settimana dalla ministra Marta Cartabia si può dire in sintesi questo: troppo per conseguire un risultato immediato e concreto, troppo poco per ottenerne uno significativo e duraturo.
Ci spieghiamo. Le riforme ormai indifferibili sono, come è noto, quelle legate all'emergenza e agli aiuti attesi dall'Europa. Ora, l'impatto negativo della nostra sgangherata giustizia sull'economia è determinato essenzialmente da due ragioni: la lentezza dei processi civili, che scoraggia gli investimenti italiani e stranieri, e il garbuglio delle leggi repressive che paralizzano la pubblica amministrazione. È vero che le altre sofferenze del nostro sistema penale sono, da un punto di vista etico e civile, assai più gravi, perché incidono sui beni primari della libertà e dell'onore, e minano la fiducia del cittadino nelle istituzioni.
Ma è anche vero che sono, in questo momento, meno urgenti: il sistema elettorale del Csm, la limitazione delle impugnazioni, i criteri di priorità investigativa e le altre novità del progetto non incidono molto sull'emergenza economica. Per di più sono estremamente divisive, in quanto i partiti di governo hanno idee diverse e talvolta opposte. Ecco perché il programma della Cartabia vuole troppo.
È un programma che rischia di perdersi nelle liti, e di perdere il tram, perché ogni giorno è prezioso.
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