«C'eravamo tanto odiati» Ma ora Pd e M5s si corteggiano

Martedì 20 Agosto 2019
Mario Ajello
S'è azzerata la distanza tra Bibbiano e Marina di Bibbona. Non più 268 chilometri e 2 ore e tre quarti di tragitto. Ma una distanza che è sparita di colpo, perché i grillini ora ritrovatisi nella villa di Beppe Grillo a Bibbona sparavano contro il Pd chiamandolo «il partito degli orrori di Bibbiano» ma sono pentiti, e i dem che hanno rovesciato in questi anni sui pentastellati vagonate d'improperi adesso sono contriti. Il c'eravamo tanto odiati è svanito di colpo, e bastava vedere ieri all'assemblea dei parlamentari M5S quante tonnellate di miele («In fondo abbiamo gli stessi valori...») hanno cominciato a piovere sul palazzo del Nazareno, quello che il Dibba era abituato a descrivere così: «E' il punto di riferimento del crimine».
Ma forse questo è il bello, e il buffo, della politica: che è mobile e malleabile e in cui ogni capriola è lecita o comunque praticabile. Basti pensare quella del 1852, prima ancora che l'Italia fosse fatta, quando Cavour e il suo nemico Rattazzi - i due erano abituati a detestarsi sotto la falsa cortesia piemontese, e pare che Urbano avesse detto di Camillo: «Sembra un topo» - stringono quel connubio che è passato alla storia. Ribaltando in un abbraccio la tradizionale ostilità tra il centrodestra dell'uno e il centrosinistra dell'altro. E - molto più tardi - Giancarlo Pajetta il quale, mentre stava per partire la stagione dell'unità nazionale tra Pci e Scudo crociato, apostrofa i democristiani gridando: «Cornutacci e forchettoni»?
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