Bolzano: exploit Lega Svp arretra e volano gli ex grillini tedeschi `

Lunedì 22 Ottobre 2018
IL TEST
BOLZANO Il minimo sindacale, come dichiarato dal presidente Arno Kompatscher, è il 40%. Ma quando alle nove di sera chiudono le urne in Alto Adige, persino questa barriera sembra vacillare di fronte all'avanzata del Carroccio e all'exploit del Team Kollensperger (15%), fondato da un grillino uscito dal movimento due mesi fa che ha intercettato tutti gli scontenti (compresi quelli di lingua tedesca).
L'affluenza è una spia di ciò che succederà: la partecipazione tiene nelle grandi città ma nelle valli tedesche è il crollo, fino a cinque punti in meno. Sono i territori in cui la Sudtiroler Volkspartei dal dopoguerra domina incontrastata e che ora, dati parziali, inchiodata al 35%, deve fare i conti con lo strapotere della Lega, secondo partito, che si impone invece dove la maggioranza è italiana (primo partito a Bolzano) e riesce a strappare anche voti tedeschi. Tallonata da Paolo Kollensperger e dai Verdi rinati. Mentre il Pd resta intorno al 6%.
CADE LA ROCCAFORTE
Cambiano gli assetti in Trentino Alto Adige, dove ieri si è votato per rinnovare i consigli provinciali (in Trentino anche per il presidente). In una domenica calda e assolata i caffè della Waltherplatz sono affollati e i manifesti elettorali pochi, eppure questo micro-bacino elettorale con 800mila votanti assurge a laboratorio nazionale. Alla fine ha votato solo il 73,9% rispetto al 77,8% del 2013 e la Sudtiroler Volkspartei in crisi di consensi potrebbe allearsi con la Lega votando le spalle al Pd, suo storico alleato. Il Carroccio tenta il doppio colpo: diventare in Alto Adige il partner di governo della Svp, il partito popolare dei sudtirolesi di madrelingua tedesca, e sottrarre il Trentino al centrosinistra. Una delle ultime roccaforti dem rischia di crollare.
Come la Svp, la sinistra ha impostato la sua campagna elettorale sulla stabilità, ma i segnali che arrivano dall'Austria e dalla Baviera dicono che la socialdemocrazia è in crisi e in molti hanno virato sul Cinquestelle locale, definito dai concorrenti un cane sciolto che raccoglie i malumori. Quanto alla Lega, qui al confine, appare più tonica che mai e il leader Matteo Salvini non si è risparmiato nel tour elettorale. Con la vittoria non solo aggiungerà una bandierina sulla mappa delle regioni conquistate dal Carroccio, ma sancirà anche l'attuale forza del suo partito a livello nazionale. In gioco, oltre dominio politico, c'è la possibilità di aggiudicarsi una delle regioni più ricche d'Italia, con un Pil pro capite i 41.500 euro e dove il problema non è la disoccupazione (3,3% a Bolzano), ma la carenza di forza lavoro: mancano medici e infermieri, autisti di autobus, gli alberghi con 32.000 pernottamenti all'anno cercano camerieri e cuochi. E poi ci sono tesoretti come la concessione dell'autostrada A22, che il Mit dovrebbe assegnare di nuovo ad Autobrennero, partecipata dagli enti locali, o il completamento della Valdastico. Alla fine sarà la Stella alpina a scegliere, calcolatrice alla mano. Per formare una maggioranza in consiglio provinciale servono 18 consiglieri, la Sudtiroler Volkspartei ne ha 17 ma stando alle previsioni dovrebbe perderne uno, il Pd scendere da due a uno e la Lega incassarne tre. Con questi numeri l'asse tra Svp e Carroccio sarebbe la soluzione obbligata.
Claudia Guasco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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