Autonomia, le Camere pronte a rivedere il testo

Domenica 17 Marzo 2019
IL CASO
ROMA L'incontro balla tra mercoledì e giovedì. Ma di sicuro questa settimana Roberto Fico ed Elisabetta Casellati si vedranno per disegnare l'iter dell'Autonomia differenziata. Si parte da un principio ormai assodato: il parlamento dovrà essere protagonista nella discussione della riforma, e non dovrà limitarsi a un mero ruolo di ratifica.
C'è massima cautela da parte dei presidenti delle Camere. Soprattutto dopo i «consigli» richiesti al Capo dello Stato Sergio Mattarella nelle settimane scorse. C'è da stabilire, e sarà oggetto del vertice tra Fico e Casellati, il percorso esatto della legge. L'ipotesi che circola è quella della doppia lettura, alla Camera e al Senato, con un passaggio precedente in commissione. Prima di arrivare a questo passaggio, però, dovrà esserci un accordo politico in consiglio dei ministri sulle materie che dovranno passare dalla competenza dello Stato alle tre regioni interessate: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. La «quadra» non c'è. Rimangono infatti i paletti dei ministri M5S più interessati al dossier: Ambiente, Salute, Infrastrutture e Cultura. La Lega non molla e Matteo Salvini, pur aprendo all'emendabilità dell'Autonomia, spinge per portare a casa prima delle Europee il via libera del consiglio dei ministri alla bozza.
I TEMPI
Da Padova è stata proprio Elisabetta Casellati ad annunciare l'incontro con l'omologo di Montecitorio: «Dobbiamo individuare l'iter - ha detto il presidente del Senato - e il ruolo parlamentare nella definizione delle intese per l'autonomia differenziata, nel rapporto Stato-Regioni».
L'esponente di Forza Italia, veneta, ha una posizione molto più aperturista rispetto a Fico: ««L'Autonomia - ha aggiunto Casellati - deve essere valutata da tutti come opportunità per garantire i migliori servizi ai cittadini. Dobbiamo decidere come procedere, che ruolo avranno le Camere perché questa è una procedura nuova e non ci sono precedenti». Ma anche Forza Italia è abbastanza divisa sul tema. In campagna elettorale, dalla Basilicata, Maria Stella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera ha promesso che il «Sud sarà protagonista del federalismo differenziato». Nel Meridione altri non la pensano così. Ed è stato proprio il vicepremier Luigi Di Maio a ribadire che sarà «il garante dell'unità del Paese».
LE UDIENZE
Intanto mercoledì e giovedì continueranno le audizioni della commissione bicamerale. Prima toccherà al presidente dell'associazione nazionale Piccoli Comuni d'Italia, Franca Biglio. Il giorno dopo sarà la volta di Antonio Dorrello e Vincenzo Atella, dirigenti della Sose (società partecipata dal ministero dell'Economia in materia di autonomia finanziaria). Ma ci sono da riprogrammare le audizioni di Giovanni Tria e Salvatore Bilardo (capo della Ragioneria) dopo gli ultimi forfait. «E soprattutto - dice il senatore M5S Vincenzo Presutto, vicepresidente della commissione - le audizioni vanno ricalibrate alla luce dell'articolo 119, e non solo del 116, occorre parlare anche della situazione in cui si trovano già i comuni vittime del federalismo».
S. Can.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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