Appuntamento da oltre un mese ma niente vaccino «Tornate a casa» `

Martedì 6 Aprile 2021
Appuntamento da oltre un mese ma niente vaccino «Tornate a casa» `
IL CASO
BELLUNO «I miei suoceri, entrambi ultra novantenni, avevano l'appuntamento per il vaccino da oltre un mese. Oggi (ieri, ndr) si sono recati all'ospedale di Belluno per farsi vaccinare ma li hanno rispediti a casa perché mancavano i vaccini». È successo di nuovo: una piccola percentuale di anziani, fedele alla lettera arrivata per posta, ha raggiunto i drive-in per la prima dose di vaccino anti-covid. Nel giorno e nell'ora fissati dall'azienda sanitaria ancora a febbraio. «Lo so ha ammesso il dipartimento di Prevenzione Abbiamo creato un po' di disagio ma riguarda poche persone, quelle che non siamo riusciti a raggiungere per telefono». Le forniture di vaccini, alla fine, sono arrivate. Ma in quantità minori rispetto alle previsioni e la precedenza viene riservata a coloro che hanno già in programma la seconda dose. Per questo motivo, ieri, alcuni anziani sono stati rimandati a casa. «È inammissibile che questo avvenga senza un preavviso telefonico si è sfogato un cittadino -. Parliamo di persone anziane di difficile trasporto visto che mia suocera è stata operata di femore due mesi fa». Si tratta di quelle persone, con più di 80 anni, che l'Ulss 1 aveva convocato tramite lettera. E che l'improvvisa disponibilità di vaccini aveva permesso di anticipare. O tramite telefonata del cup o tramite messaggio (per coloro che avevano fornito un cellulare). O, ancora, tramite prenotazione nel portale dell'azienda sanitaria. Alcuni, com'era prevedibile, non sono stati raggiunti (quindi avvisati) e continuano a presentarsi alla data fissata nella lettera. «Abbiamo messo delle persone a spiegare, a questi anziani, la necessità di tornare o il 9 o l'11 ha precisato il direttore del dipartimento di Prevenzione Sandro Cinquetti . In quei due giorni saranno recuperati quelli del 5 e del 6. Dobbiamo ancora decidere cosa fare con quelli del 7 (domani, ndr) perché non abbiamo sufficientemente prime dosi per coprirli tutti». È un disagio che ha i giorni contati. Con venerdì finiranno gli appuntamenti fissati per lettera. E sarà più facile, per il dipartimento, garantire gli appuntamenti fissati.
AL DRIVE-IN
Ieri sono state somministrate 1500 seconde dosi di vaccino. Era il turno dell'esercito di persone con più di 80 anni che, un paio di settimane fa, aveva intasato la viabilità a Belluno e a Feltre. Questa volta è andata meglio. Non c'era più l'accesso libero ai drive-in, ma programmato, ed è filato tutto liscio. «Andiamo avanti così con qualche difficoltà nell'erogazione delle prime dosi ha commentato il dottor Cinquetti . Stiamo cercando di gestirle al meglio per farcele bastare. Le seconde, invece, non sono rinviabili. Teoricamente si potrebbe fare, ma chi ce l'ha fissato, ovviamente lo vuole fare e dobbiamo assicurarglielo». Al drive in di Belluno, ieri mattina, c'erano anche il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Inca' e il presidente della Provincia Roberto Padrin. Hanno incontrato il direttore generale dell'Ulss 1 Maria Grazia Carraro, il primario del Dipartimento di prevenzione e igiene pubblica Sandro Cinquetti, e poi ringraziato «medici, infermieri, operatori e volontari che sono in prima linea da tempo per aiutarci a superare questo maledetto virus. La campagna vaccinazioni prosegue, mentre il numero dei contagi sta lentamente scendendo».
IL PIANO
Il Piano vaccini ha subìto un'accelerata improvvisa nelle ultime due settimane e poi una brusca frenata per i ritardi nelle forniture. Questo ha prodotto due conseguenze. La prima è che il 73% degli over 80 è coperto da almeno una dose di vaccino. La seconda è che, di conseguenza, ci saranno tante seconde dosi da garantire. «Avevamo una media di 2mila vaccini al giorno - ha spiegato Cinquetti - e ognuno di essi si porta con sé il richiamo. Contavamo su forniture più consistenti che non sono arrivate. E si è registrato qualche disagio». Intanto 7 anziani su 10 sono coperti da almeno una dose. Un numero importante per la provincia più anziana del Veneto. L'obiettivo del Dipartimento, ora, è quello di coprire l'80% degli ultra ottantenni con le tornate del 9 e dell'11 aprile. Il 20% restante sarà raggiunto a casa mettendo così al sicuro, in modo definitivo, la popolazione più fragile.
Davide Piol
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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