Apponi e Zonin non si presentano alla commissione

Lunedì 11 Dicembre 2017
L'AGENDA
ROMA La settimana decisiva per la commissione banche si apre già con due defezioni e il forte rischio che chi può tenti di sfilarsi, visto che la legislatura è davvero agli sgoccioli. Angelo Apponi, il direttore generale di Consob che avrebbe dovuto essere ascoltato questa mattina su Banca Etruria, ha fatto sapere di essere indisposto e ha chiesto di rinviare l'appuntamento a data da concordare. E l'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza, Gianni Zonin, non potrà essere a San Macuto venerdì prossimo, visto che proprio quel giorno al tribunale berico è in calendario la terza giornata dell'udienza preliminare del maxi-processo che lo vede imputato insieme ad altri ex dirigenti dell'istituto per aggiotaggio, ostacolo all'attività di vigilanza e falso in prospetto, con migliaia di ex azionisti che annunciano di volersi costituire parte civile. «Solo a gennaio l'udienza preliminare entrerà nel vivo», spiega il procuratore Antonino Cappelleri. Ma Zonin è comunque determinato a far valere il «legittimo impedimento», anche se rimane «disponibile» all'audizione, purché venga fissata una nuova data. Anche Giulio Tremonti non intende partecipare perché considera la commissione «una pagliacciata».
I DUE TEMI
Sono soprattutto due, variamente intrecciati, i temi caldi da qui al 20 dicembre: da un lato Banca Etruria, la cui vicenda è indubbiamente quella più politicamente sensibile, specie per il principale partito di centrosinistra; dall'altro lo scambio di accuse che vede nel mirino in particolare Bankitalia e il cui impatto rischia di proiettarsi anche sui partiti che hanno difeso l'attuale gestione, ad esempio dalla sfiducia di Matteo Renzi. In quest'ottica, la malattia di Apponi ha un che di provvidenziale. Il rischio di sentirlo subito prima di Carmelo Barbagallo il capo del dipartimento vigilanza interbancaria di Bankitalia convocato per l'indomani era che accadesse quello che è già successo per le banche venete, ovvero uno scontro tra due versioni dei fatti differenti. Palazzo Koch ha già fatto sapere, nel corso dell'indagine della procura di Arezzo, che dal 2012 in avanti ha inviato alla Consob varie informative sulla situazione patrimoniale della banca. La Commissione sulla borsa, nel multare i manager dell'istituto, ha scritto invece che fino al 2016 non ha mai saputo nulla degli esiti delle ispezioni. A prendere la parola sul punto e, più in generale, sullo scambio di accuse con Bankitalia sarà dunque Giuseppe Vegas, nell'audizione fissata per giovedì e che potrebbe diventare la più accesa delle prossime settimane.
GLI ALTRI
Sempre contro la banca centrale potrebbe schierarsi Pietro D'Aguì, ex dirigente Bim, in calendario per venerdì. Almeno per il momento è confermata per quel pomeriggio la convocazione di Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato e direttore generale di Veneto Banca, considerata fra quelle più delicate per il Pd, visto che il banchiere non ha mai smentito di aver incontrato Maria Elena Boschi alla vigilia della sua nomina a ministro delle Riforme e in alcune intercettazioni il padre di lei (prima nel cda e poi vice presidente di Etruria) sembra mediare tra i due. Paradossalmente, è un'audizione persino più insidiosa di quella di Federico Ghizzoni, ex ad di Unicredit, fissata per il 20 dicembre. Nel libro di Ferruccio de Bortoli, Poteri (quasi) forti, si parla di un suo incontro sempre con la Boschi. Lunedì 18 dicembre saranno sentiti sia Ignazio Visco sia Pier Carlo Padoan. Ma l'elenco potrebbe allungarsi: Andrea Augello di Idea vuole convocare la procura di Milano sul caso Deutsche Bank.
LA POLEMICA
Infine va registrata una polemica politica: Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, chiede al presidente della commissione Pierferdinando Casini (Centristi per l'Europa) di fare i nomi dei debitori insolventi delle banche salvate dallo Stato. Casini replica a stretto giro: «Non posso né voglio violare la legge. Se ha questa voglia irresistibile, li dia lei commettendo un reato, visto che ha accesso alle stesse identiche fonti a cui ho accesso io come presidente della commissione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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