Apertura di Lorenzoni: «Padova est si può fare»

Sabato 18 Novembre 2017
LA POSIZIONE
PADOVA Nuovo ospedale, si va verso la soluzione via Giustiniani- Padova est. A confermare, anche se indirettamente, un'ipotesi che circola ormai da un paio di settimane, ha provveduto ieri il vicesindaco Arturo Lorenzoni. «Io credo che, alla fine si arriverà ad una soluzione di sintesi spiega il leader arancione una soluzione che cercherà di valorizzare le esigenze che sono state portate al tavolo tecnico da tutti i soggetti coinvolti nell'operazione».
LA SCELTA
Lorenzoni, mette le mani avanti ricordando che, ancora in campo ad affiancare l'attuale sede ospedaliera ci sono tanto Padova est, quanto l'ex ospedale psichiatrico. Detto questo, però, l'assessore all'Urbanistica fa chiaramente capire che, alla fine, la scelta per dovrebbe ricadere su San Lazzaro. Una scelta che, dal punto di vista politico rischia però di dar ragione all'ax amministrazione Bitonci che, all'ipotesi San Lazzaro ha lavorato fino all'ultima ora del suo mandato. «Si tratta di una cosa completamente diversa scandisce il vicesindaco la soluzione che si sta prospettando, supera in maniera intelligente il vulnus connaturato nel progetto di Bitonci, ovvero il recupero di via Giustiniani. Nell'attuale sede ospedaliera, rimarrebbero, infatti, funzione strategiche per la sanità padovana e non solamente servizi residuali. Ho molto apprezzato, poi, l'atteggiamento della Regione che, in questa fase sta facendo un ragionamento complessivo sul futuro della nostra sanità». Sempre dal punto di vista politico, però, soprattutto per la coalizione che ha sostenuto al primo turno Lorenzoni si apre una fase niente affatto semplice. Nel programma elettorale del popolo arancione, lo stop al consumo di suolo era uno dei cardini. Non solo. Fin dal primo giorno Coalizione civica e la lista Lorenzoni hanno messo un punto fermo sul nuovo su vecchio in via Giustiniani. «Certo, noi rispetto al consumo di suolo non arretriamo di un millimetro. Bisogna, però, essere realisti. Nei terreni di San Lazzaro è già prevista della cubatura e quindi, con estrema franchezza, se devo scegliere tra una destinazione commerciale e una a servizi, io non ho alcun dubbio, preferisco la seconda. Detto questo, noi siamo per la riconversione urbanistica e, da questo punto di vista, credo che a breve bisognerà fare una riflessione anche sull'ex ospedale militare di via San Giovanni da Verdara, una struttura che oggi è stata quasi completamente svuotata» dice ancora il vicesindaco che poi aggiunge: «Anche dal punto di vista politico, non credo ci saranno dei problemi. Abbiamo già fatto alcuni incontri di maggioranza sul tema e non si sono registrare particolari tensioni».
COALIZIONE CIVICA
Sulla questione, a breve potrebbe essere chiamata ad esprimersi anche l'assemblea di Coalizione civica e, i ben informati, scommettono che non mancherà qualche scintilla. Sempre su Padova est, Lorenzoni ribadisce la posizione espressa a più riprese dal sindaco Sergio Giordani rispetto all'indisponibilità del Comune a cedere gratuitamente i terreni di sua proprietà. «Nell'ambito di una programmazione sanitaria che riguarda il nostro futuro conclude l'esponente arancione si fa fatica a capire perché la giunta Zaia debba impuntarsi per non stanziare poche decine di milioni di euro». Al di là della comprensibile cautela, le parole del vicesindaco fanno chiaramente intendere che sul nuovo ospedale i giochi poterebbero essere già chiusi.
LA SOLUZIONE
Si potrebbe dunque arrivare a una soluzione di compromesso. Una soluzione che, da un lato accontenta il Comune che potrebbe, almeno in parte, veder realizzato in via Giustiniani il progetto realizzato dall'architetto Maurizio Striolo. Dall'altra non verrebbe sconfessata la posizione di Regione e Università che al tavolo hanno portato avanti una sola opzione: realizzare una struttura dedicata alla ricerca a San Lazzaro. Su tutta questa partita, però, incombe un'incognita: che fine farà il Sant'Antonio? Dato per scontato che tutte le funzioni dell'ospedale dell'Ulss finiranno in via Giustiniani, quale sarà il futuro della struttura (recentemente rimessa a nuovo) che dà su via Facciolati? Una domanda a cui, ad oggi, nessuno sa dare una risposta. In passato, qualcuno aveva anche ipotizzato di trasferirci degli uffici regionali. L'operazione, però, dal punto di vista finanziario risulterebbe proibitiva.
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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