Ancora profughi scaricati a ridosso dei binari, in pieno orario pendolari. Ma, soprattutto,

Giovedì 1 Ottobre 2020
Ancora profughi scaricati a ridosso dei binari, in pieno orario pendolari. Ma, soprattutto, una valanga di ritardi a ripetizione: vuoi per gli incolpevoli clandestini, come accaduto di nuovo anche ieri mattina sulla gettonatissima linea Udine-Trieste, vuoi per guasti ai passaggi a livello o altre magagne varie. Per i comitati dei pendolari Fvg ce n'è abbastanza per tornare alla carica e protestare per «una qualità del servizio paurosamente calata», con uno standard in picchiata, che, secondo i viaggiatori, fa fare un balzo indietro di quasi quattro anni.
Su radio pendolare (con tutti i canali social a portata di telefonino) le prime avvisaglie si erano avute di primo mattino. «La prima segnalazione è arrivata dal treno 2801 alle 7.10», racconta uno dei rappresentanti del comitato di viaggiatori che, fatalità, si trovava proprio a bordo di uno dei treni rallentati dalla presenza di estranei in linea. Poi, è stato uno stillicidio. «Era un po' che non si verificava la presenza di migranti lungo i binari e si sperava che fosse finita. Invece stamattina (ieri ndr) il gruppetto di profughi a Cormons è stato segnalato da alcuni passeggeri in pieno orario pendolari. Il treno è stato rallentato, poi si è fermato». Risultato, sette convogli regionali con ritardi dai 10 ai 40 minuti.
De Mori a pagina II
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