Anche a Chioggia i lavoratori chiedono più collegamenti

Venerdì 22 Maggio 2020
LA PROTESTA
Più posti nei vaporetti ma non ancora più corse di vaporetti per i pendolari della linea 11. Almeno finché non arrivano i turisti. Il servizio plurimodale (vaporetto-bus-ferry) che permette a molti chioggiotti, Oss e infermieri, che operano nelle strutture socio sanitarie del Lido, di raggiungere il posto di lavoro, nei giorni scorsi era stato oggetto delle proteste degli interessati perché la riduzione della frequenza delle corse e della capienza dei battelli, costringevano molti di loro a rimanere a terra. «Il mantenimento di una flotta ridotta con orari limitati sta provocando assembramenti di pendolari, cittadini e dei primi turisti, con il rischio continuo di non essere imbarcati per il raggiungimento del numero di passeggeri massimo» avevano protestato gli utenti, chiedendo che venissero ristabiliti «gli orari precedenti l'emergenza, con vaporetti cadenzati ogni mezzora e un'eventuale utilizzo di battelli più capienti». Alla loro si era unita anche la voce della consigliera regionale chioggiotta Erika Baldin: «Ci sono tratte da gestire con attenzione sartoriale, e la 11 è una di quelle. Soprattutto se pensiamo ai tanti sanitari che, per garantire il funzionamento dell'ospedale, non possono né restare a terra né viaggiare ammassati». Dopo le proteste Actv ha ottenuto, rivedendo i criteri di distanziamento, di aumentare la capienza dei battelli da 90 a 155 passeggeri ciascuno ma per gli utenti è ancora insufficiente perché il numero delle corse è rimasto tagliato e, a quanto pare, tale resterà fino a quando un incremento dei turisti non permetterà maggiori incassi all'azienda.
Diego Degan
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