Altra spaccata, i baristi: «Vogliamo l'Esercito»

Venerdì 28 Settembre 2018
IL FURTO
PADOVA Seconda spaccata l'altra notte in galleria Borromeo ai danni del bistrò So' Rivà (ex Sommariva) già duramente colpito il 22 aprile scorso. Per entrare I malviventi hanno divelto con un piede di porco una delle porte a vetro del locale spingendola verso l'interno.
IL TITOLARE
«Erano le 3,15 quando abbiamo ricevuto la telefonata dei Carabinieri, l'allarme non è scattato perchè ne stiamo installando uno nuovo col nebbiogeno che ci dicono sia il migliore, e siamo in fase di collaudo - dice il titolare Guido Di Marzio affiancato dalla contitolare Sara Degan - Ad accorgersi del furto una guardia giurata che stava sorvegliando il negozio Cappelletto sempre qui in galleria. I ladri erano dentro si sono visti scoperti e sono scappati. Hanno scassinato il registratore di cassa prendendo circa 200 euro in banconote. C'era anche molta moneta che avevano già rovesciato in un cestino che hanno abbandonato sul pavimento quando si sono visti scoperti. Si sono portati via anche una cassa di champagne e delle bottiglie di vino nero, due le hanno perse nella fuga, le abbiamo trovate rotte per terra, per un totale di circa mille euro. Oltre a questo dobbiamo calcolare quanto ci costerà riparare i danni. Ad aprile abbiamo speso 700 euro».
LA RABBIA
Grande è la rabbia e l'amarezza. «Come imprenditori viviamo nella disagio e nella paura, abbiamo chiesto un confronto col Comune, così non si può continuare - afferma Di Marzio - abbiamo chiesto anche all'amministratore di condomino di sistemare delle telecamere, la Galleria è zona pedonale e le pattuglie non possono passarci, transitano sulla strada. Siamo disposti a collaborare a il Comune deve agire non in emergenza ma con visione globale, si deve bonificare la zona che è in degrado, vogliamo un confronto non come finora è stato, con risposte tramite i media. Chiediamo riscontri, in un anno stiamo facendo rinascere la galleria ma serve collaborazione ed è indispensabile poi la certezza della pena perché i ladri sanno che, alla fine, non gli succede nulla».
Sul posto i carabinieri per i rilievi di rito. Qualche minuto dopo la polizia ha bloccato nelle vicinanze un cittadino algerino che proveniva da corso del Popolo. Ad un controllo è risultato in possesso di una pinza che usava per rubare biciclette, è stato denunciato per porto di arnesi da scasso, ma è risultato estraneo al furto.
Anche da Cappelletto, dove a luglio sono sparite 40 paia di scarpe con ingente danno serpeggia la paura. «Viviamo nell'ansia che tornino anche da noi - commenta Riccardo Maniscalco titolare del B Gall - prima che toccassero il Pedrocchi vedevamo solo qualche passaggio delle forze dell'ordine, ora è un po' aumentata la sorveglianza. Io ho le telecamere ma servono più pattuglie».
LA RICHIESTA
I commercianti della zona. «Manca il controllo, una volante è ferma in Stazione dove c'è più sorveglianza, in centro storico ci sono due pattuglie che girano - puntualizza Jacopo D'Ambrosio titolare de La Coupole - siamo nelle mani di nessuno». «Da noi hanno provato ad entrare spaccano il vetro che però ha resistito. Io quando chiudo ho paura soprattutto ora che andiamo verso l'inverno e fa buio prima - afferma la responsabile di Max Mara via San Fermo - Non ci sono solo spaccate, qui vicino da Falconeri sono entrati di giorno. Serve maggiore sorveglianza, una presenza importante che faccia la differenza, ci chiediamo perché non si utilizzino anche camionette dell'Esercito come alla Stazione. Ormai hanno paura anche i clienti».
Luisa Morbiato
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