Alto Agordino: conta dei danni e timore per la nuova allerta

Martedì 4 Agosto 2020
Alto Agordino: conta dei danni e timore per la nuova allerta
DOPO IL NUBIFRAGIO
ALTO AGORDINO La notte preoccupa ancora. Perché le previsioni dicono che sono in arrivo ancora importanti precipitazioni, che potrebbero contribuire a aumentare i danni già creati dai recenti nubifragi dei giorni scorsi. La situazione è critica in alcune zone di Rocca Pietore e anche di Falcade.
A ROCCA
«Dopo i recenti nubifragi stiamo cercando di contare i danni a Rocca spiega il sindaco Andrea De Bernardin- e nello stesso tempo di intervenire per sistemare nel migliore dei modi alcuni punti che sono stati seriamente danneggiati a iniziare da qualche sponda di torrente che è stata seriamente offesa. Purtroppo la valle Ombretta, tra le più belle valli d'alta quota delle Dolomiti è stata messa sottosopra da questa ondata di mal tempo e dovrà pagare un prezzo molto alto prima di essere sistemata. Abbiamo comunque già iniziato a lavorare nella zona di Gran Pian con alcuni scavatori e anche all'imbocco della val Ombretta e nel Ru d'Alberch mentre l'ufficio tecnico ha emesso ordinanza di chiusura sia della strada d'accesso che da Malga Ciapela porta alla Malga Gran Pian sia per la val Ombretta e relativa Malga Ombretta, Rifugio Falier e Franzedas. Chiusura doverosa e dolorosa perché si stanno facendo lavori sul sentiero che è necessario mettere in sicurezza prima di riaprirlo». «Tra gli altri lavori - prosegue De Bernardin - si sta pensando anche di avviare dei lavori di sghiaiamento del torrente Pettorina all'uscita della gola dei Serrai».
A FALCADE
Anche il Comune di Falcade si sta muovendo per cercare di valutare i danni portati dal nubifragio di domenica notte. Il sindaco Michele Costa, fa il punto della situazione, con la speranza che le nuove piogge previste in zona nelle prossime ore non contribuiscano a far lievitare l'elenco dei già gravi danni subiti. «Nella zona di Val Freda- spiega Costa- abbiamo già attivato una ditta che con dei scavatori sta già mettendo in sicurezza l'alveo del Val Freda che aveva messo in pericolo sia l'acquedotto che altre infrastrutture, come un ponte che appena si potrà dovrà essere comunque ricostruito e alcune baite di proprietà di falcadini. Si è già fatto un buon lavoro, ma nei prossimi giorni ci sarà comunque ancora tanto da fare. Abbiamo già attivato anche i Servizi forestali. Per quanto riguarda il guado sul Biois sulla ciclabile tra Canale e Caviola, stiamo attendendo che si plachi questa fase di mal tempo per capire come sia meglio intervenire. È un guado importante che si trova su una strada molto utilizzata turisticamente per passeggiate. Ma come detto si deve ragionare su come intervenire nella maniera migliore». «Ho anche allertato la Protezione civile - prosegue Costa - perché la fase di mal tempo dura ancora anche questa notte e abbiamo sul territorio tantissimi ospiti. Per quanto riguarda la viabilità silvo-pastorale nella zona delle Cime d'Auta è stata fortemente danneggiata: sarà sistemata al più presto. Così anche il sentiero geologico: sarà recuperato e sistemato in considerazione che non si tratta di un grande smottamento, il problema però sono le modalità di intervento e i costi in quanto il materiale necessario per ripristinarlo e i lavori devono essere fatti a mano in quanto si trova in una impossibilitata da raggiungere con i mezzi».
Dario Fontanive
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci