Affluenza bassa: alle urne poco più di un bellunese su tre

Lunedì 21 Settembre 2020 di Andrea Zambenedetti
seggi
BELLUNO - A urne ancora aperte e con mezza giornata di voto davanti interpretare le volontà degli elettori è un esercizio impossibile. Qualche conclusione però, numeri alla mano, si può già trarre. Nel primo giorno di voto è entrato in cabina elettorale un bellunese su tre o poco più (il dato delle regionali dice 34,77). Se sul fronte dell'affluenza non sono possibili i raffronti tra i dati del referendum e quelli delle regionali (gli italiani all'estero possono votare per corrispondenza solo per il referendum) il confronto tra regionali e comunali (negli otto comuni in cui si vota anche per il sindaco) qualche indicazione l'ha già data.
LISTE AIRE
Gli elettori che vivono all'estero hanno potuto spedire il voto per la consultazione referendaria per posta, per regionali e comunali è necessario il voto nel seggio di appartenenza. E nell'anno della pandemia per molti è risultato impossibile raggiungere il proprio Comune per votare, rinunciando così al voto per Regione e Comune. Se questa è una giustificazione che permette di spiegare la differenza tra i dati di affluenza al referendum e quelli delle regionali, per spiegare perché c'è stato un calo ulteriore negli otto comuni chiamati al rinnovo del consiglio comunale (alle 19 solo a Vodo tutti gli elettori avevano votato sia per le regionali che per le comunali) bisogna passare attraverso il concetto di scheda restitituita. Elettori che hanno scelto di votare per la regione chiedendo di non usare quella delle comunali.
L'AFFLUENZA
Sul fronte delle elezioni comunali il Comune in cui si è votato di più è stato San Vito di Cadore. Alle 23 aveva già votato il 47,45 per cento degli aventi diritto, quello in cui le cose sono andate peggio è invece Voltago Agordino, dove hanno votato soltanto il 32,47 degli aventi diritto. Qui il superamento del quorum è condizione necessaria per l'elezione del sindaco. Sopra il quaranta per cento dei votanti (sempre in tema di referendum)(43,30) anche Borca, Valle (43,96), Vodo (41,19).
IL TESTACODA DI SOVERZENE
In provincia l'affluenza al referendum si è fermata al 45,03, il comune in cui si è votato di più è Soverzene con il 67,39 per cento (per le regionali, dove non è ammesso il voto per corrispondenza Soverzene è il comune in cui si è votato meno, la percentuale si ferma al 19,71). Una forbice accentuata proprio dall'incidenza degli iscritti all'estero sul numero totale dei residenti. Interessante notare come a San Vito il voto delle comunali si discosti pochissimo da quello per le Regionali dove a votare si è presentato il 47,54. Tra i comuni in cui ai seggi sono andati più elettori c'è anche Perarolo, che per le regionali ha portato ai seggi oltre il 44 per cento degli aventi diritto.
LE CODE
Qualche coda c'è stata un po' ovunque ma non sono emerse particolari situazioni di disagio. Le norme anti-contagio, la vera novità di questa tornata elettorale, hanno impresso i ritmi ai tempi di voto. Massima attenzione a distanze di sicurezza, pulizia delle mani e mascherine. La giornata di voto è andata via liscia, fatta eccezione per qualche segnalazione relativa ai colori simili delle schede di regionali e referendum e l'immancabile polemica sulle matite copiative che si cancellano.
Andrea Zambenedetti
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Ultimo aggiornamento: 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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