Allarme anche nelle case di riposo: «Via chi non è protetto»

Venerdì 16 Aprile 2021
Allarme anche nelle case di riposo: «Via chi non è protetto»
NELLE RESIDENZE
PORDENONE Allarme per gli operatori sanitari che rifiutano il vaccino, ora si muovono anche le case di riposo. Quella di ieri è stata una giornata fatta di telefonate tra i direttori delle Asp della provincia di Pordenone. In quasi tutte le strutture, pur con numeri inferiori rispetto ad altre realtà della regione, c'è una sparuta quanto pericolosa presenza di operatori riluttanti, che ancora non si sono vaccinati nonostante la campagna rivolta a loro sia stata la prima a partire, a inizio gennaio. Ce ne sono ad esempio a Pordenone, nel complesso dell'Umberto I che include anche Casa Serena. Un netta minoranza è presente anche a San Vito, nonostante le decine di morti della seconda ondata. E ancora Spilimbergo e Sacile. Per questo sta per arrivare, in tutte le strutture, una stretta vigorosa contro chi mette a rischio la salute altrui. Anche nel caso delle residenze per anziani, sarà utilizzato il decreto Draghi, che prevede conseguenze pesanti dal punto di vista lavorativo a carico dei sanitari che rifiutano il vaccino.
L'EVOLUZIONE
«È il momento di un'accelerazione - ha spiegato a chiare lettere Giovanni Di Prima, direttore dell'Asp Umberto I -. Chi lavora a contatto con gli anziani delle case di riposo deve essere vaccinato. Ora la Regione ha richiesto gli elenchi degli operatori sanitari alle case di riposo e questi elenchi sono stati dati regolarmente. Mi auguro si faccia in fretta, perché il datore di lavoro è tenuto ad intervenire, e può farlo anche disponendo trattamenti economici meno vantaggiosi oppure esentando dal servizio chi può mettere in pericolo la salute degli ospiti degenti. Ad oggi, però, gli operatori non sono stati ancora contattati dal sistema regionale. Spero accada presto».
Ancora più duro Alessandro Santoianni, della casa di riposo di San Vito, una residenza nella quale la seconda ondata ha portato un maxi-focolaio e soprattutto tanti lutti tra gli anziani. «A breve tireremo le fila e saranno presi provvedimenti pesanti - ha detto -, che potranno arrivare anche alla sospensione dal servizio».
Per quanto riguarda gli infermieri e i medici, invece, della questione se ne stanno occupando direttamente gli Ordini professionali di riferimento, che hanno consegnato nelle mani della Regione gli elenchi dei lavoratori, affinché possano essere scremati in modo da individuare e contattare chi ha rifiutato il vaccino.
M.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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