Alla Bce si chiede lo sconto sul debito Apertura a Putin

Giovedì 17 Maggio 2018
IL FOCUS
ROMA Le parole, quelle più pesanti che hanno spaventato i mercati, sono scomparse. Le intenzioni, anche se mascherate, resistono. Nell'ultima versione del programma, 40 pagine per 29 capitoli, sull'Europa si chiede di «ritornare allo spirito pre-Maastricht», quando gli Stati europei erano mossi da un genuino intento di pace solidarietà. Di uscita ordinata dall'euro non si parla, ma si propone di rivedere la governance economica dell'Unione «compresa la politica monetaria comune». Non c'è più la richiesta di cancellare 250 miliardi di debito in mano alla Bce, ma c'è quella di non conteggiarli. Il messaggio all'Europa di Maastricht e del fiscal compact, si trova in altre parti del contratto, alla rubrica «riforme istituzionali» per esempio. L'intenzione è ripensare l'obbligo di pareggio di bilancio inserito nella Costituzione nel pieno della crisi dello spread. C'è un siluro alle riforme bancarie europee, a partire dal bail in. Il programma, del resto, va letto come un puzzle, i pezzi sono sparsi e vanno incastrati. Nel capitolo sui conti pubblici è previsto un «adeguato ricorso al deficit». E comunque la sterilizzazione dell'Iva. In politica estera c'è un'ampia I no-vax non fanno breccia, o almeno così era fino a ieri. Il programma resta ambizioso per le finanze pubbliche. Prevede il reddito di cittadinanza (17 miliardi), l'aumento delle pensioni minime a 780 euro, il taglio di quelle oltre 5 mila euro netti, la riforma della Fornero (5 miliardi). Spunta il salvataggio di Alitalia, e c'è un nodo gigantesco sulle grandi opere con lo stop alla Tav. Corposo il capitolo sulle riforme istituzionali con il taglio dei parlamentari. a Internet gratis per tutti.
Andrea Bassi
Diodato Pirone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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