All'asilo senza vaccino Scoppia il caso in provincia

Giovedì 18 Aprile 2019
LA VICENDA
PORDENONE In provincia di Pordenone una dozzina di bambini che sino a un mese fa frequentavano le scuole materne, oggi non possono più farlo e sono costretti a rimanere a casa. Le loro famiglie sono state colpite dai decreti emanati dai dirigenti scolastici, i quali dopo l'ultima scadenza dei termini hanno sancito l'allontanamento dalle classi a causa della mancata copertura vaccinale. Ma in provincia non tutto è filato liscio, e ora in Regione si discuterà di alcuni casi che stanno mandando in fibrillazione il mondo della scuola locale.
IL PUNTO
In almeno due casi, infatti, altrettanti bambini si trovano a frequentare ancora le lezioni della scuola materna statale nonostante non abbiano mai presentato la documentazione richiesta dalla legge Lorenzin. Un errore procedurale? Una carenza documentale colmabile con cospicuo ritardo? A chiarirlo dovranno essere gli organi superiori del mondo della scuola, ai quali si farà prossimamente appello per fare luce sulla vicenda. I due casi sarebbero emersi rispettivamente nella vasta zona del Sacilese e in quella altrettanto ampia della Pedemontana pordenonese. In entrambe le situazioni non sarebbero coinvolti istituti paritari. E si parla ovviamente di scuole materne, dal momento che la normativa nazionale limita l'esclusione dalle lezioni dei bambini non vaccinati ai soli asili, mentre per quanto riguarda la scuola dell'obbligo prevale il diritto allo studio, e quindi la mancata vaccinazione genera solamente una multa a carico della famiglia, senza compromettere la frequenza scolastica.
L'INDAGINE INTERNA
A prendere in seria considerazione la vicenda è oggi il consigliere regionale Alessandro Basso, che a Pordenone è stato il responsabile dell'ambito scolastico nella giunta Ciriani. Grazie al suo interessamento, infatti, il caso approderà su due tavoli distinti: prima su quello dell'Ufficio scolastico regionale, poi su quello del Consiglio, e quest'ultimo passaggio investirà il mondo della politica.
«Chiederò innanzitutto l'intervento dell'Ufficio scolastico regionale - ha specificato Alessandro Basso - e in particolare della direzione che ne rappresenta il vertice. Lo farò affinché la situazione sia monitorata costantemente e per ottenere comportamenti omogenei. C'è una sola strada possibile: è quella del rispetto della legge. Non sono ammesse deviazioni, e chi ha il potere di controllare lo deve fare al più presto».
MISSIVA
Il discorso politico è diverso, perché potrebbe coinvolgere prossimamente tutte le forze che fanno parte del consiglio regionale riunitosi in questi giorni a Trieste per le sedute regolari del mandato. «Un'interrogazione - ha spiegato sempre Alessandro Basso - deve impegnarsi prima di tutto per conoscere i fatti, in questo caso relativi alla provincia di Pordenone, e successivamente deve prendere una posizione netta a livello collegiale».
Per indagare su ciò che sta accadendo nel mondo della scuola della Destra Tagliamento, quindi, saranno interessate due istituzioni: l'Ufficio scolastico, che può dirimere internamente le differenze nell'applicazione della legge sui vaccini ed effettuare il controllo, ma anche il consiglio regionale, per far tornare la polemica sull'obbligo delle vaccinazioni infantili sull'altare della politica. Sarà innanzitutto fondamentale individuare e accertare i due casi, per poi intervenire riportando il tutto nel quadro della legalità.
Marco Agrusti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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