Alessandro Orsini
È iniziata una nuova era nei rapporti tra Stati Uniti

Martedì 17 Luglio 2018
Alessandro Orsini
È iniziata una nuova era nei rapporti tra Stati Uniti e Russia. Trump assicura che non avrà più relazioni conflittuali con Putin e che il mondo beneficerà di questa nuova distensione. Nessuno mette in dubbio l'importanza dell'incontro in Finlandia. Che sia avvenuto è un bene, soprattutto per l'Italia, che ha un forte interesse a una rapida distensione con la Russia, incoraggiata dal governo di Giuseppe Conte e dall'opposizione. Tuttavia, sottoposte al vaglio della ragione, le parole di Trump perdono molto del loro vigore. La pace nel mondo, invocata nella conferenza con Putin, non dipende soltanto dalle relazioni bilaterali tra Russia e Stati Uniti, ma dai rapporti tra Russia, Stati Uniti e una molteplicità di Paesi. Detto più chiaramente, l'unilateralismo di Trump è destinato a conservare i problemi, anziché risolverli. Non è questione di buona volontà; è questione di forze oggettive. L'unilateralismo può funzionare per uscire dagli accordi con l'Iran e dagli accordi sul clima di Parigi oppure per imporre i dazi doganali contro l'Unione Europea e trasferire l'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme. Non può funzionare quando sono in gioco questioni molto complesse che coinvolgono gli interessi vitali di altri Stati. I casi della Siria e dell'Ucraina renderanno più chiaro il discorso.
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