Alessandro Campi

Largamente prevista da osservatori ed esponenti politici

Venerdì 17 Gennaio 2020
Alessandro Campi

Largamente prevista da osservatori ed esponenti politici d'ogni colore, caldamente desiderata dalla maggioranza che sostiene il governo Conte, è giunta nel tardo pomeriggio di ieri la bocciatura della Corte Costituzionale. Il referendum primaverile sulla legge elettorale richiesto dalla Lega (tramite le otto Regioni guidate dal centrodestra) non ci sarà.
L'obiettivo esplicito del quesito inoltrato alla Consulta era l'abolizione della quota proporzionale del Rosatellum bis al momento vigente: ne sarebbe derivato, italiani permettendo, un sistema maggioritario a turno unico sul modello di quello anglosassone. Quello implicito era doppio: da un lato, azzoppare la legislatura e andare al voto anticipato; dall'altro, trasformare il voto referendario (da incrociare con quello sul taglio dei parlamentari) in un plebiscito pro o contro Salvini.
A quest'ultimo che come soluzione politica in extremis, annusata l'aria sfavorevole, aveva anche proposto il ritorno puro e semplice al Mattarellum, forse con l'idea di mettere in difficoltà il Capo dello Stato che ne è stato l'ideatore nel 1993 resta a questo punto una carta politica che certamente sfrutterà al meglio: proporsi agli italiani come il difensore del loro diritto a scegliersi i propri rappresentanti contro quei politicanti che, con l'annunciato ritorno al proporzionale, confermano di essere interessati solo alle loro poltrone. (...)
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