Milano, Alberto Genovese e lo stupro a una 18enne: «Era pronto a fuggire col jet»

Lunedì 9 Novembre 2020 di Claudia Guasco
Milano, Alberto Genovese e lo stupro a una 18enne: «Era pronto a fuggire col jet»

L'appartamento si chiama Terrazza sentimento, ma di sentimentale non ha proprio niente.

Qui una ragazza di diciotto anni appena compiuti è stata drogata, «ammanettata con le braccia dietro la schiena», legata «con un nastro al collo e ai piedi con una corda», violentata per tutta la notte. È accaduto il 12 ottobre, in un super attico con vista sul Duomo. Festa esclusiva, gente chic, alcol e droga a volontà. «C'erano due piatti a disposizione per tutti. In uno c'era 2Cb, conosciuta come coca rosa, e nell'altro Kalvin Klain, che è chetamina mischiata con cocaina», ricorda un'invitata. La serata è iniziata così, l'epilogo l'ha raccontato la vittima ai poliziotti che l'hanno soccorsa. Confusa, dolorante, piena di lividi, fuggita dalla prigione con una scarpa sola: «È stato Alberto Genovese», ha denunciato la ragazza.

Alberto Genovese arrestato per violenza sessuale. Il fondatore di Facile.it al Gip: «Colpa della cocaina, voglio disintossicarmi»


DIPENDENZA
Lui è l'inventore di Facile.it, che ha ceduto nel 2014, e ora numero uno di Prima Assicurazioni, fermato nella notte tra venerdì e sabato. Originario di Napoli, ex bocconiano, 43 anni, ha fiuto per gli affari digitali tanto che nella sua ultima attività investono anche Goldman Sachs e Blackstone. Di giorno imprenditore a caccia di operazioni internazionali, di notte il delirio di onnipotenza di chi guarda Milano dall'alto. «Chiedo di disintossicarmi perché da quattro anni sono dipendente dalla cocaina. Sotto gli effetti della droga non riesco a controllarmi e non capisco più quale sia il confine tra ciò che è legale e ciò che è illegale. Ho bisogno di curarmi», ha detto ieri Genovese al gip Tommaso Perna durante l'interrogatorio di garanzia. È accusato di violenza sessuale aggravata, detenzione e cessione di stupefacenti, sequestro di persona e lesioni, per la diciottenne il referto della clinica Mangiagalli è di 25 giorni di prognosi. Mentre lui programmava di darsi alla fuga: al telefono con la madre ha detto che proprio ieri con un jet privato sarebbe partito per Amsterdam con destinazione Sudafrica. Aveva soldi e contatti giusti per scappare, adesso è a San Vittore e la denuncia della ragazza nel decreto di fermo è un racconto terribile di dolore e umiliazione. Lei arriva alle otto e mezza di sera nell'attico di piazza Santa Maria Beltrade con un'amica. «Appena giunte sotto casa c'era un buttafuori, che dopo aver controllato sulla lista degli invitati ci ha fatto entrare, ha digitato un codice sull'ascensore e ci ha fatto salire al sesto piano. Quando siamo arrivate nell'appartamento una ragazza ci ha chiesto di lasciare il telefono in una cesta e ci ha dato un numerino. In casa non si potevano portare i cellulari». Niente foto né video, di quelle feste ad alto tasso alcolico e stupefacente non doveva restare traccia.
LE TELECAMERE
«Dalle 22.30 circa di quella sera fino alle 16.30 del giorno successivo ho i ricordi offuscati - mette a verbale la vittima - A un certo punto ho perso la lucidità. Facendomela passare per cocaina qualcuno, penso Alberto, mi ha fatto assumere un'altra sostanza che mi ha stordita. Ho solo dei flash back: ricordo che ero in camera da letto di Alberto e ho avuto la sensazione che fossero presenti altri uomini oltre a lui». Fuori c'era un bodyguard che impediva l'accesso, dentro l'orrore ripreso dalle telecamere. Video che Genovese ha cercato di cancellare. Riferisce il titolare della ditta di sorveglianza: «Alle 8.59 ho ricevuto una telefonata da Genovese che mi ha chiesto di cancellare le immagini, perché aveva fatto una festa e aveva esagerato». Poi manda messaggi: «Ivan, pialla quelle registrazioni adesso. Passa un distruttore dei file, una cosa permanente». Ma la polizia recupera i video, la droga in cassaforte oltre alla denuncia di un'altra vittima di Genovese: sarebbe stata violentata a Ibiza la scorsa estate, quando era in vacanza, con le stesse modalità.
Claudia Guasco
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Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 16:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA